Il caro energia svuota i conti pubblici. Dal Duomo ai semafori, che salasso

Per le spese di illuminazione Palazzo Vecchio prevede di dover sborsare 7 milioni contro i 3 del 2021 Careggi dovrà stanziare 25 milioni in più fra luce e metano. E l’Asl Toscana Centro: "Aumenti del 100%"

Le luci sulla basilica di San Miniato

Le luci sulla basilica di San Miniato

 

Firenze, 11 marzo 2022 - Chi avrebbe mai pensato che illuminare i nostri monumenti sarebbe dive ntato un problema? Per dare luce alla sola Cupola del Duomo si spendono 82 euro al giorno, 30mila euro all’anno. Fino allo scorso anno il conto era di 11mila euro. Un salasso. E’ l’effetto del caro bollette. Che preoccupa. Perché l’aumento impressionante del costo dell’energia elettrica, del gas e dei carburanti di per sé già difficilmente sostenibile, avrà anche un effetto a cascata su tutti gli altri prezzi. Difficile quantificare gli aumenti in prospettiva. Una batosta con clima da austerity che ricade sui cittadini, mentre le aziende vacillano. E anche gli enti locali patiscono l’effetto che impatta sui bilanci. Per capire, l’ordine di grandezza della cosa, monumenti a parte, basta mettere a confronto le bollette di Careggi: nel 2021 i costi per l’energia elettrica raggiunsero quasi gli otto milioni, per il riscaldamento oltre nove milioni per un totale di circa 17 milioni di spesa.

Nel 2022 le proiezioni, a oggi, se non ci saranno altri rincari, parlano di una spesa complessiva di 42 milioni e 700mila euro (19 milioni per l’eletricità e 23 milioni per il metano usato per il riscaldamento). Un delta di 25milioni e 600mila euro circa. Il direttore generale di Careggi, Rocco Damone, fa capire bene cosa significa: "Con quei soldi si potrebbero assumere 80 medici, 200 infermieri, 100 operatori sociosanitari e 50 fisioterapisti", dice. Se non arriveranno aiuti sarà difficile far quadrare i bilanci. Nelle medesime condizioni c’è l’azienda sanitaria Toscana centro: "Aumenti di oltre il 100%, ci aspettiamo un incremento di spesa di 25 milioni di euro in quest’anno, sempre che non ci siano ulteriori rincari", spiega il direttore amministrativo Lorenzo Pescini. La sanità è un caso emblematico, ma anche i comuni patiscono. "L’aumento dei costi dell’energia è una questione davvero preoccupante – spiega l’assessore al Bilancio di Palazzo Vecchio, Federico Gianassi – Con l’approvazione, nelle scorse settimane, del bilancio comunale abbiamo tenuto conto dei primi aumenti del costo dell’energia. Ma il quadro internazionale si è ulteriormente deteriorato e non lascia presagire niente di buono. In questa situazione sono veramente decisivi gli aiuti per contrastare il caro bollette che il governo ha annunciato di stanziare anche in favore delle amministrazioni comunali".

Per illuminare la città dal tramonto all’alba e per far funzionare i semafori, il comune di Firenze nel 2021 aveva speso 3 milioni e 300 mila euro, quest’anno, la previsione è di doverne sborsare 7. E tutto questo succede perché Firenze ha fatto una politica attenta nel privilegiare il risparmio energetico con la sostituzione del vecchio sistema d’illuminazione con quello nuovo a led. Basti pensare che nel 2017, anno precedente all’inizio dell’installazione dei led e a una generale opera di efficientamento del sistema di illuminazione, il comune per illuminare la città e accendere i semafori spendeva 5 milioni e 500mila euro. L’installazione dei led ha quindi portato – a regime – a un risparmio del 40%.

Se non fosse stata fatta l’operazione led, la spesa per l’illuminazione pubblica e semaforica di Firenze nel 2022 sarebbe stata di oltre 12 milioni di euro. Una spesa enorme. A fare i conti Firenze Smart, il logo sotto il quale Silfi spa, eroga i servizi ai cittadini. Silfi è una società “in house” a capitale interamente pubblico che provvede all’erogazione di servizi impiantistici, informatici e di informazione. E spiega che l’operazione di efficientamento 2018-2022 è costata 8 milioni di cui 7 finanziati da fondi Ue. "Oggi cogliamo ancora di più l’importanza dell’operazione lungimirante effettuata per contenere i costi", conclude Gianassi.