"Io e la mia mascherina": diventa virale la canzone che invita a proteggersi

Protagonista il musicista fiorentino Federico Franchi, che l'ha ideata insieme a Elena Capaccioli

Firenze, 22 ottobre 2020 - «Anche se un tot di gente ancora non ci crede, io e la mia mascherina stiamo bene insieme». Inizia così l’esilarante canzone di Federico Franchi, rivisitazione di “Io e la mia signorina” di Neffa. Classe 1979, batterista e cantante fiorentino, Federico è in questi giorni costretto alla quarantena perché positivo al Coronavirus. Così ha deciso di creare una canzone per invitare tutti a proteggersi. E il relativo video, che lo vede combattere con la mascherina e tutti i piccoli disagi che comporta, è diventato subito virale, ottenendo, oltre alle tante visualizzazioni on line, anche vari passaggi in radio e citazioni in tv, a partire dal programma “Propaganda Live” su La7.

«Di solito lavoro come batterista e insegno alla scuola ‘Chiave di Basso' – racconta Federico Franchi – ma fra marzo e ottobre sono riuscito a fare appena quattro concerti rispetto ai 70-100 degli anni passati. Poi è arrivata la brutta notizia della positività al Covid-19: per fortuna sto bene e sono del tutto asintomatico, ma ovviamente non posso uscire di casa. Ho così prodotto un video fra il serio e il faceto per sensibilizzare attraverso il sorriso e l’autoironia all’utilizzo della mascherina. Ormai lo sappiamo: è odiosa, scomoda, fa appannare gli occhiali e quando parliamo spesso si perdono metà parole. Non piace a nessuno... ma cerchiamo di usarla così ne usciamo tutti prima possibile e ce ne sbarazziamo per sempre. E ricordiamoci che metterla appesa all’orecchio, oltre a farci sembrare degli idioti, non serve a nulla».

Il video è nato anche grazie alla collaborazione con Elena Capaccioli (in arte Lo Gnomo) ed è stato rilanciato dal sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, e dalla Croce Rossa italiana per invitare all’uso del dispositivo. «Potrei anch’io fare il deficiente – conclude la canzone - metterla al mento... ma poi non serve a niente!». Più chiaro di così!