L’ultima rivoluzione dei canali tv toscani. In scena la svolta digitale (con nuovi numeri)

Dalle Apuane alla Maremma, cosa cambia nell’etere regionale. Dal ‘refarming’ allo ’switch off’, la guida ragionata per non perdere la sintonia

Scatta l'ora dello switch off per le tv

Scatta l'ora dello switch off per le tv

Firenze, 4 giugno 2022 - C’è chi si è trovato improvvisamente a vedere il Tg regionale del Lazio e chi con la Tv apparentemente oscurata. Succede a causa del "refarming" (riassegnazione), che in Toscana è iniziato il 25 maggio e si concluderà l’8 giugno. Un tassello del cosiddetto "switch off" televisivo, che porterà entro gennaio a cancellare le trasmissioni in bassa definizione, dopo una generale riorganizzazione delle reti.

LA MAPPA DEI NUOVI CANALI

Ma perché questa rivoluzione? In tutta Italia, Toscana inclusa, sta cambiando lo standard delle trasmissioni televisive, in vista del passaggio all’alta definizione e del generale "switch off" (spegnimento) dei vecchi formati. Un primo passaggio è avvenuto lo scorso 8 marzo. Da quella data tutti i canali Tv nazionali e regionali devono trasmettere in alta definizione, pur potendo continuare a proporre i loro programmi anche nel vecchio formato in bassa definizione (SD), posizionandoli però "in fondo" al telecomando, ovvero dal canale 500 in poi. Di conseguenza, chi ha apparecchi televisivi molto vecchi non ha più trovato i canali nelle consuete posizioni, ma ha dovuto cercarli oltre il numero 500. Concluso questo passaggio è scattato il vero e proprio "refarming", che consiste nella riorganizzazione delle frequenze.

Le date di questa operazione sono state diverse da una regione all’altra: in Toscana il processo è scattato il 25 maggio e terminerrà mercoledì prossimo. L’operazione ha permesso di liberare la banda dei 700 Mhz, in modo da fare spazio al 5G dei telefoni cellulari. Di conseguenza, i canali televisivi compresi tra il 49 e il 60 sono migrati (o stanno migrando) su frequenze diverse. E, in contemporanea, è avvenuta una generale riassegnazione delle posizioni dei canali, che quindi corrispondono a numeri diversi da digitare col telecomando.

"Questo cambiamento è stato indolore per chi ha televisori più moderni – spiega Ennio Caldelli, presidente installatori elettronici di Cna Firenze – che si aggiornano da soli. Per chi invece ha apparecchi di vecchia concezione occorre la ri-sintonizzazione, da fare da soli o chiamando un tecnico".

E non finirà qui: per chi ha un televisore non compatibile con il DVB T2, i problemi veri arriveranno quando sarà completato il passaggio alla nuova televisione digitale, previsto in Toscana nella seconda parte del 2022. Da gennaio 2023 quindi avverrà lo "switch off" in tutta Italia. In pratica i programmi saranno trasmessi solo in alta definizione, il vecchio segnale sarà spento (switch off) e rimarrà solo quello del nuovo digitale terrestre.

"A quel punto – continua Ennio Caldelli – sarà indispensabile avere un televisore di nuova generazione o un decoder. In caso contrario diventerà impossibile vedere la televisione. Per verificare che il proprio apparecchio sia adeguato basta digitare 200 sul telecomando e controllare che appaia la scritta Test HEVC Main10".

Ma i toscani come stanno affrontando questa rivoluzione del piccolo schermo? "È un passaggio complesso, soprattutto per i più anziani – spiega Enzo Brogi, presidente del Corecom regionale – che in molti casi si sono trovati improvvisamente senza i consueti canali. C’è chi ha comprato un nuovo televisore senza che fosse necessario e chi, nonostante la Tv nuova, non riesce a ricevere il segnale, per problemi ai ripetitori. Ci hanno detto, per esempio, che in parte di Greve in Chianti non si vede la Rai. La modifica ha inoltre portato a una generale riorganizzazione delle aziende televisive, favorendo le realtà più forti e creando difficoltà alle più piccole: qualcuna potrebbe non reggere al cambiamento. Sulla qualità dell’immagine, invece, avremo un miglioramento importante".