"Camere di commercio, l’unione fa la forza"

La Nazione ha iniziato un viaggio in Toscana sull’attuazione della riforma del sistema camerale. Prima tappa Arezzo-Siena

Massimo Guasconi, 59 anni, guida  la Camera di commercio  di Siena-Arezzo dopo la fusione

Massimo Guasconi, 59 anni, guida la Camera di commercio di Siena-Arezzo dopo la fusione

La riforma del governo Renzi ne fissava la diminuzione da 105 a 60, con accorpamenti in tutte le regioni. Ma le Camere di commercio sono ancora oggi 82, con una ventina di Camere ‘ribelli’, da Nord a Sud del Paese, che, tra resistenze, ricorsi al Tar e atti alla Consulta, continuano a dire “no” alla riforma. La Nazione ha iniziato un viaggio tra le camere di commercio in Toscana. La prima tappa riguarda quella di Arezzo e Siena.  

Firenze, 1 novembre 2019 - E’ un anno che Siena e Arezzo si sono aggregate. Un percorso iniziato nel 2015 e che ha tra l’altro portato alla riduzione del 50% il diritto annuale da versare da parte delle imprese iscritte all’ente. La Camera di commercio Arezzo-Siena è la seconda, dopo Livorno e Grosseto, ad aver concluso il processo di fusione previsto dalla legge. Firenze non è obbligata all’aggregazione, a Prato e Pistoia la procedura è avviata, mentre resta in fase di stallo quella di Pisa, Massa e Lucca: il Tar ha accolto il ricorso della Camera di commercio di Massa Carrara ravvisando un vizio di incostituzionalità nella legge sull’accorpamento. Adesso è la Corte costituzionale a doversi pronunciare, ma nel frattempo la fusione è ferma. Chi però questo accorpamento l’ha già fatto invita a fare presto perché sono tanti i vantaggi che ne derivano per l’ente, il territorio e le imprese. Massimo Guasconi, ultimo presidente della Camera di commercio di Siena prima della fusione, guida il nuovo ente accorpato, nato il 12 novembre 2018. La Camera di Commercio di Arezzo-Siena, con 72 comuni, è territorialmente la più grande della Toscana. Nell’area Vasta Arezzo-Siena risiedono 611mila abitanti, circa un sesto della popolazione della Toscana. Un anno è passato dalla fusione ed è tempo, perciò, di un primo bilancio. Presidente, è soddisfatto dell’aggregazione? «Senza dubbio. Siamo arrivati alla fusione con una posizione unanime. Gli organi sono stati eletti per acclamazione. Anche ad un anno di distanza il clima è ottimo, la gestione viene portata avanti in assoluta armonia». Qual è il valore aggiunto di questa operazione? «Abbiamo ottenuto un efficientamento importante. I costi si sono ridotti e siamo riusciti a mantenere lo stello livello dei servizi. Anzi, in alcuni casi lo abbiamo implementato. La Camera di commercio di Siena ha portato in dote Promosiena, che sostiene le imprese nel loro posizionamento sul mercato nazionale e internazionale, mentre Arezzo ha messo a disposizione Arezzo sviluppo, azienda speciale che offre alle imprese e alle istituzioni del territorio servizi avanzati e fortemente integrati». Avete chiuso delle sedi? «No. Sono rimaste le stesse. La sede principale ad Arezzo, in via Spallanzani, e a Siena, in piazza Matteotti. Di fatto i nostri imprenditori nemmeno si sono accorti dell’aggregazione. Dal punto di vista della presenza sul territorio nulla è cambiato». E dal punto di vista dei servizi e delle risorse? «L’efficientamento ci ha consentito di mettere a disposizione circa il 20% di risorse in più per le imprese e il territorio. Saremo a regime al terzo anno e nel prossimo biennio investiremo per lo sviluppo delle aziende e l’implementazione dei servizi a loro dedicati». Un altro valore aggiunto può essere considerato quello dimensionale? «Assolutamente. La dimensione conta in quanto consente di avere un maggiore peso come Camera nelle relazioni con gli stakeholder, la politica, i soggetti internazionali. La nuova Camera di commercio Arezzo-Siena è una delle principali della regione, essendo la più estesa a livello territoriale con un’area di riferimento di oltre 7mila metri quadrati, un terzo dell’intero territorio regionale. Particolarmente rilevante anche il peso specifico in termini di enti territoriali: un comune toscano su quattro è nella nuova area». Quante aziende rappresenta? «Oltre 83mila localizzazioni produttive e circa 237mila addetti. Di rilievo è il peso a livello regionale in termini di presidio di mercati esteri: la somma delle esportazioni di Arezzo e Siena ha superato nel 2018 la soglia di 8,4 miliardi di euro, arrivando anche in questo caso a rappresentare circa un quarto del totale dei flussi regionali verso l’estero». Lo stop alla fusione delle Camere di Massa, Lucca e Pisa vi danneggia? «Il completamento della riforma ci permetterebbe di fare di più per l’internazionalizzazione delle imprese e consentirebbe di liberare ulteriori risorse importanti per il territorio. Non abbiamo voluto noi la riforma del sistema camerale. Ci è stata imposta, ci siamo adeguati, ma a questo punto serve concluderla, al più presto, in Toscana e nel resto d’Italia».