Caldaie, ecco i consigli per evitare i rischi da malfunzionamento

Toscana, l’esperto della Cna: "Controlli annuali. Utili anche i rilevatori dei guasti"

Manutenzione caldaie

Manutenzione caldaie

Firenze, 19 novembre 2018 -  In Toscana sarebbero circa un milione e mezzo gli impianti di riscaldamento. Abbiamo chiesto a Paolo Pagliarani, presidente degli impiantisti di Cna Firenze, cosa possono e devono fare i cittadini per non rischiare malfunzionamenti delle caldaie.

 Qual è la prima regola?

«Far controllare la caldaia ogni anno. La classica manutenzione annuale riduce notevolmente i rischi. Anche perché, sia nel caso della manutenzione ordinaria che nella verifica biennale dell’efficienza energetica, viene fatta la prova della tenuta dell’impianto gas, molto importante per prevenire le esplosioni».

 Non basta controllare l’impianto ogni due anni?

«Per essere completamente sicuri è necessario chiamare il tecnico ogni anno, prima dell’accensione della caldaia. Anche la Regione, infatti, sta lavorando proprio per prevedere nella normativa l’obbligo della manutenzione annuale. Ogni due anni, poi, va fatta, per legge, la verifica dell’efficienza energetica, con il pagamento del bollino da 20 euro».

Se si fa verificare la caldaia ogni anno si può stare tranquilli?

«In realtà la normativa prevede ogni 10 anni un controllo approfondito dell’impianto. Non tutti ricordano questo tipo di verifica. E’ importante, invece, farla fare».

 Può essere utile far installare dei rilevatori di gas?

«Sì. Esistono degli ‘annusatori’, cioè sensori che si possono mettere in cucina, dove ci sono i piani cottura, o nei locali tecnici dove ci sono le caldaie. Non sono obbligatori, ma per stare ancora più tranquilli e capire se ci sono malfunzionamenti e dunque fughe di gas, è possibile farli installare. Costano dai 250 ai 400 euro più Iva, secondo la grandezza dell’impianto. Ma la cosa più importante è la manutenzione ordinaria della caldaia, con la prova di tenuta dell’impianto gas».

E se ci sono tecnici ‘furbetti’ che non effettuano tutte le prove previste dalla legge?

«Se uno vuol fare il ‘furbo’ lo fa, se un cittadino non è esperto non lo può capire. L’importante è rivolgersi a persone qualificate. Se si hanno dubbi, ci si può sempre rivolgere alle associazioni di categoria come la nostra».

Monica Pieraccini