Calano in Toscana gli infortuni sul lavoro, ma aumentano quelli mortali

I dati del rapporto annuale 2019, curato dall’Inail e presentato oggi in Regione, insieme al piano operativo 2020 per la sicurezza del lavoro

Un momento della presentazione

Un momento della presentazione

Firenze, 13 dicembre 2019 - Gli infortuni sul lavoro diminuiscono, in Toscana, ma aumentano quelli mortali. E la situazione resta critica soprattutto nei settori dell’agricoltura, delle costruzioni, della logistica e del manifatturiero.

I dati sono quelli del rapporto annuale 2019, curato dall’Inail e presentato oggi in Regione, insieme al piano operativo 2020 per la sicurezza del lavoro. All’iniziativa, insieme all’assessore regionale Vittorio Bugli, erano presenti la viceprefetta di Firenze Alessandra Terrosi, il sostituto procuratore della Procura generale fiorentina Sergio Affronte, il direttore regionale dei Vigili del fuoco Giuseppe Romano, il direttore dell’Irpet Stefano Casini Benvenuti, il dirigente vicario della direzione generale toscana dell’Inail Mario Papani, Giuseppe Campo della direzione centrale dell’Inail, Gioconda Rapuano dell’Ispettorato toscano del lavoro e il direttore generale della Giunta regionale Davide Barretta.

«Entrambi gli strumenti presentati – ha spiegato l’assessore regionale Vittorio Bugli - sono diretta conseguenza del protocollo sottoscritto da Regione, Prefettura di Firenze, Inail, Ispettorato del lavoro, Vigili del fuoco e parti sociali. Molto è stato fatto, ma tanto dobbiamo ancora fare, perché farsi male o addirittura morire a lavoro non è accettabile. Nel protocollo del 2018, stipulato con le categorie sociali e le istituzioni che hanno il dovere di seguire queste problematiche, concordammo che l’Inail si sarebbe fatta carico di studiare la complessità della situazione. Gli enti preposti al controllo, evidentemente, stanno ottenendo dei risultati importanti».

Passando ai numeri, gli infortuni sono stati 49.224 nel 2018, con un -1,18% rispetto al 2017. Estendendo il periodo in esame, si registra un’ulteriore contrazione: dai 54.942 infortuni denunciati nel 2013 ai 49.224 del 2018. Quelli mortali però seguono un andamento più oscillante e sono aumentati nel 2018: sono stati infatti 86 rispetto ai 77 dell’anno precedente. In 26 casi si è trattato di incidenti “in itinere”, cioè avvenuti durante gli spostamenti da e per il posto di lavoro. La quantità complessiva degli infortuni denunciati in Toscana nel 2018 corrisponde al 7,62% del totale nazionale, mentre quelli mortali rappresentano il 6,9%. I dati, ancora incompleti, relativi al 2019, mostrano qualche piccola variazione, con una diminuzione dei mortali (61 rispetto ai 69 dello stesso periodo del 2018).

Sempre ieri, l’Inail ha presentato uno studio sugli infortuni gravi (con più di 40 giorni di prognosi) e mortali suddivisi per comparto: nel quadriennio 2014-2018 il 29% dei mortali è avvenuto in agricoltura, il 18% nel settore costruzioni, il 13% nel manifatturiero, il 12% nei lavori di trasporto e magazzinaggio, l’11% nella silvicoltura, il 7% nell’estrazione di minerali. Gli stessi settori sono ai vertici anche per gli infortuni gravi: in questo caso il primato negativo spetta al manifatturiero (1.088 casi nel 2015-2017), seguito da trasporto e magazzinaggio (892), e dalle costruzioni (862). Tanti anche i controlli: nel 2019 ispezioni effettuate dalle Ausl sono state oltre 6mila.

Lisa Ciardi