Ora c'è chi pensa alle case con il bunker: le offerte delle agenzie immobiliari

Per via della minaccia nucleare, sempre più spesso compaiono annunci di immobili dotati di rifugi a prova di attacco. La spesa media? 20mila euro

Un bunker antiatomico

Un bunker antiatomico

Roma, 9 marzo 2022 - La guerra in Ucraina, con le minacce nucleari di Putin, spaventa sempre più. Mette ansia e inquietudine. C'è chi pensa a costuirsi un bunker. Così, c’è chi corre ai ripari. Ecco che su Casa.it è comparso un annuncio immobiliare impensabile fino a poco tempo fa: “Bellissima proprietà, ottime finiture, circondata da un vasto parco, soggiorno con ampie vetrate e bunker antiatomico nel piano interrato che permette, in caso di contaminazione nucleare, la sopravvivenza al suo interno per circa 80 giorni". Per 810mila euro, si può acquistare questa villa a Fagagna, vicino Udine. Ma non è l’unico annuncio con questa inquietante postilla: il rifugio a prova di attacco nucleare. Ecco che, per 800mila euro, si può diventare proprietari di una "importante villa bifamiliare" in una "zona prestigiosa" di Piombino. L’immobile, edificato negli anni Trenta, nella corte comune presenta "una struttura interrata, già adibita a bunker", dice l'annuncio.

E' proprio tra gli annunci di vendita di proprietà immobiliari che serpeggia il timore più grosso degli italiani: lo scoppio di una guerra nucleare. Con la diffusione della notizia dell'allerta del sistema di difesa russo nucleare, in poche ore un comunicato stampa del 2012 di Immobiliare.it che parlava di immobili con bunker è diventato di tendenza nelle ricerche sul web. Proponeva la vendita di una villa a Montesilvano (Pescara) che, oltre al doppio garage, alla vista mare ed ai 3mila metri quadrati di giardino, offre un bunker antiatomico di buone condizioni. A Riolo Terme, nel ravennate, per la modica cifra di 1.800.000 euro si può invece acquistare un'ampia e lussuosa villa con parco secolare di proprietà, finiture di pregio e bunker in grado di resistere ad attacchi atomici, batteriologici e chimici.

Oltre ai bunker, gli italiani più ansiosi pensano anche a panic room e a safe room. "La richiesta c'è sempre stata ma è sicuramente in aumento", dice all'Adnkronos il titolare di ArkSafe, azienda specializzata nella sicurezza. Ha la sua sede a San Bassano, in provincia di Cremona.

In Italia esistono dei bunker, realizzati in particolare durante e dopo la seconda guerra mondiale. Ci sono cinquanta grandi rifugi di cemento in Trentino, tra San Candido, Sesto e Dobbiaco. Ancora, i rifugi antiaerei della V sezione Aeronautica della Breda sono presenti in tutto il settore est del Parco Nord di Milano.

La corsa ai bunker durante il Covid-19

All’inizio della pandemia, informano da Immobiliare.it, molte aziende di costruzione italiane, in particolare nelle aree settentrionali più colpite fin dall’inizio, hanno registrato un’impennata di richieste di scavi e realizzazione di cantine sotterranee, accatastate come tali ma di fatto percepite con l’obiettivo di essere dei veri e propri bunker di sicurezza.

I piani regolatori del nostro Paese non concepiscono la possibilità di costruirsi rifugi antiatomici e l’unico modo per farlo è proprio quello di realizzarli come cantine. Ricercando le informazioni, si scopre che la spesa media è di 20mila euro, una cifra decisamente non riservata solo ai più ricchi ma abbordabile anche da ceti medi e risparmiatori. Porte di cemento, impianti di ventilazione con schermi antiatomici, cisterne e generatori per l’autosufficienza idrica ed elettrica e radio per comunicare con l’esterno: sono queste alcune delle caratteristiche con cui qualcuno si è già provvisto di un rifugio sotterraneo per difendere la propria famiglia dalla pandemia e ora dal terrore di una guerra.

In Svizzera sussiste l’obbligo di bunker per ogni abitazione

Non si tratta però di un fenomeno tutto italiano, anzi il nostro Paese da questo punto di vista non si può di certo definire il più prudente. Non tutti sanno che a poca distanza da noi, in Svizzera, una legge degli anni Sessanta ha reso obbligatoria la dotazione di un bunker sotterraneo per ogni costruzione.

Un Paese per definizione neutrale che però garantisce ai cittadini un sistema di sirene, allarmi, ponti ricoperti di dinamite da far saltare all’occorrenza così da fermare l’invasore, oltre ad autostrade concepite come possibili piste di atterraggio per jet da guerra. E se in qualche comune non ci sono abbastanza rifugi sotterranei privati nelle abitazioni, è l’amministrazione stessa a dover provvedere a costruire o trovare punti di raccolta pubblici in cui proteggere all’occorrenza i suoi abitanti.

Negli Stati Uniti esistono interi villaggi sotterranei super accessoriati

Per non parlare degli Stati Uniti dove questa tendenza esiste da sempre, ancor prima che il mondo venisse travolto dai drammi di dimensioni inimmaginabili che tutti noi ci siamo trovati a fronteggiare. In America esistono addirittura delle comunità che hanno costruito interi villaggi sotterranei a prova di guerre, epidemie e tragedie di dimensioni globali, addirittura dotati di confort come piscine, locali comuni per la vita sociale e sale riunioni iper-attrezzate e dotate di ogni tecnologia per le aziende e i loro dipendenti. Vere e proprie cittadelle sotterranee sempre più attrattive per tanti cittadini, spesso in overbooking di acquirenti, che – forse senza nemmeno tutti i torti purtroppo – immaginano un presente e un futuro di eventi incontrollabili e pericolosi da cui l’unica via di fuga è l’isolamento.