Firenze, 15 gennaio 2020 - Strade piene zeppe di buche e ostacoli in genere. Lo dice la cronaca, lo confermano le statistiche. Infatti malgrado la complessiva diminuzione dei veicoli a due ruote coinvolti in incidenti, nel 2018 un motociclista su dieci ha perso la vita per ostacoli presenti sulla strada.
In termini assoluti (dati Aci/Istat) siamo alla strage: «L’anno scorso – secondo Confindustria Ancma, Associazione nazionale Ciclo Motociclo e Accessori – la presenza di buche, ostacoli accidentali o fissi sulla strada, o ai margini di essa, ha provocato la morte di 75 centauri e il ferimento di altri 1.773, corrispondenti al 8.9% e al 3,9% del totale di morti e feriti su due ruote».
Risulta dunque urgentissimo «intervenire sulle infrastrutture per ridurre gli infortuni dei motociclisti e le concause di decesso. Bene quindi il decreto per l’installazione dei guardrail ‘salva motociclisti’ approvato dal Ministero dei Trasporti», ma per l’associazione è importante che sia accompagnato da altri interventi.
Ecco allora la richiesta al Governo di più impegno in questa direzione, il che comporterebbe un contenimento dei costi sociali e sanitari indotti dagli incidenti, visto che ammontano a oltre 5 miliardi di euro annui.
Dal canto suo l’evoluzione tecnica aiuta ma non può fare miracoli: «Case motociclistiche e fornitori di componenti tecniche – sottolinea ancora Ancma – investono in ricerca e sviluppo per innalzare gli standard di sicurezza attiva di moto e ciclomotori. E anche i produttori di abbigliamento tecnico hanno introdotto importanti evoluzioni».
Tutto ciò negli ultimi anni ha fatto calare il numero di vittime e feriti su veicoli a due ruote, facendo registrare un trend migliore anche rispetto a quello delle auto. Ora però l’associazione chiede che gli investimenti di case motociclistiche e aziende non vengano vanificati da fenomeni esterni come la trascuratezza nella manutenzione del manto stradale o il persistere di infrastrutture pericolose e inadeguate.
Peraltro anche la maggiore consapevolezza di indossare capi tecnici protettivi riduce il rischio di gravi danni in caso di incidente: da qui la richiesta al Governo – che tuttavia per il momento non sembra aver conseguito un esito positivo – di sgravi fiscali per l’acquisto di abbigliamento motociclistico.
Nel 2018 i veicoli a due ruote coinvolti in incidenti sono stati 52.685, meno 5,4% rispetto al 2017. I ciclomotori fanno registrare 114 vittime, con un aumento del 18,7% sull’anno prima, mentre i feriti (10.413) calano del 9%. In cinque anni il numero di vittime su veicoli a due ruote è calato del 3,7%, registrando un trend migliore di quello delle auto, in calo solo del 1,4%.