Bimba morta in piscina, i nodi da sciogliere

Versilia: domani l’autopsia. Si attende la ricostruzione dalle immagini delle telecamere

Dolore in tutta la Versilia per la bimba morta in piscina

Dolore in tutta la Versilia per la bimba morta in piscina

Marina di Pietrasanta (Lucca), 19 luglio 2019 - «Mamma, sembrava un gioco... e quando le bolle dell’idromassaggio sono finite, abbiamo visto Sofia sul fondo». Una testimonianza terribile sulla tragedia della piscina del Bagno Texas di Marina di Pietrasanta. Le parole di un ragazzino milanese di 16 anni, che sabato scorso ha tentato di aiutare la dodicenne di Parma. Ci sono già sette persone indagate dalla Procura della Repubblica di Lucca per omicidio colposo. Il Pm Salvatore Giannino ha iscritto nel registro degli indagati i proprietari pratesi dello stabilimento: Edo Cafissi, le sue due figlie Elisabetta e Simonetta e i rispettivi mariti Mario Marchi e Giampiero Livi; e due bagnini, Emanuele Fulceri di Viareggio e Thomas Bianchi di Camaiore. Ieri, per la prima volta nella storia della Versilia, uno stabilimento balneare ha chiuso per lutto nel pieno della stagione.

Non era accaduto nemmeno nel 2009 con la strage ferroviaria di Viareggio, quando le strutture rimasero aperte, sotto tono, per garantire i servizi a decine di migliaia di turisti. Le bandiere a mezz’asta sono state issate in tutti i 107 stabilimenti di Marina di Pietrasanta, tra l’altro semivuoti a causa di una stagione che stenta a decollare. Sul litorale pesava un’amosfera mesta e sconsolata. E’ vero che ogni anno ci sono bagnanti colpiti da un malore in mare, ma un simile dramma in piscina come accaduto sabato risale agli anni ’60, e ormai quasi nessuno se lo ricorda più. Questo non fa che aumentare lo strazio per la piccola Sofia Bernkopf, i genitori e i fratelli. Entrata nella vasca dell’idromassaggio del Texas, profonda appena ottanta centimetri, e morta all’Opa di Massa dopo essere rimasta per quattro giorni collegata a una macchina che ha fatto le veci di cuore e polmoni. La scena della bimba individuata sul fondo della vasca resterà indelebile per tutti i presenti, tra cui un 16enne di Milano, cliente di un bagno limitrofo. Il racconto che ha fatto alla mamma è straziante. La donna si stava bagnando in mare:«Ho visto in lontananza un capannello di persone al Texas.

C’era anche mio figlio, impietrito e sconvolto. Quando si è seduto sul bordo della vasca la piccola Sofia si era già tuffata ma a causa delle bolle dell’idromassaggio nessuno si è reso conto del dramma. Pensavano si trattasse di un gioco. Poi le bolle sono finite e solo allora hanno visto la ragazzina sul fondo. Mio figlio e un suo amico sono stati i primi a tirarla su, chiamando i soccorsi. Piangevano tutti, hanno visto una loro amichetta morire davanti ai loro occhi». Le indagini della Procura di Lucca, sulla scorta di quanto raccolto dalla Capitaneria di porto di Viareggio, stanno proseguendo in attesa di due risposte fondamentali. Innanzitutto l’esito dell’autopsia fissata domani all’Ospedale Versilia (per questo il pm aveva autorizzato solo l’espianto delle cornee). Il magistrato vuole capire se l’arresto cardiaco è stato causato da una congestione o se è rilevante anche il dettaglio dei capelli impigliati nel bocchettone della piscina. L’altro quesito riguarda la ricostruzione dei filmati delle telecamere di sorveglianza.