Beppe Grillo: mio figlio non ha fatto nulla. Video: "Arrestate me". Cosa è successo

Ciro Grillo indagato per una presunta violenza sessuale di gruppo. Lo sfogo del comico: "C'è un video, sono quattro cogl... non stupratori". Le reazioni della politica, Taverna (M5s): "No a speculazioni da sciacalli". Salvini (Lega): "Da lui garantismo a giorni alterni". Boschi (Iv): "Video scandaloso". Serracchiani (Pd): "Non getti l'ombra della colpa su una ragazza"

Beppe Grillo nel video sui social

Beppe Grillo nel video sui social

Roma, 19 aprile 2021 -  Beppe Grillo si sfoga sui social in un video in cui perora la causa del figlio Ciro, accusato di aver preso parte a uno stupro di gruppo. Un messaggio di un minuto e quaranta secondi accalorato e appassionato per proclamare l'innocenza del figlio. Il comico e fondatore del Movimento 5 Stelle alza la voce, grida per difendere "la consensualità" dell'accaduto e prende di mira la stampa.

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Le parole di Grillo

"Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri 3 ragazzi...io voglio chiedere chiedere veramente perché un gruppo di stupratori seriali non sono stati arrestati, la legge dice che vanno presi e messi in galera e interrogati. Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera a calci nel culo.

Allora perché non li avete arrestati subito? Ce li avrei portati io in galera a calci nel C... Perché vi sete resi conto che non è vero niente, non c'è stato niente perché chi viene sturpato e fa una denuncia dopo 8 giorni vi è sembrato strano. E ancora: "C'è un video, passaggio per passaggio e si vede che c'è la consensualità, che c'è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pisello così perché sono quattro coglioni, non quattro stupratori". Quindi conclude: "Sono due anni. Se non avete arrestato mio figlio arrestate me perché ci vado io in galera".

Il figlio di Grillo e l'inchiesta

Era il 16 luglio 2019: dopo una serata al Billionaire in Costa Smeralda, quattro giovani sono accusati di aver violentato, insieme, una studentessa 19enne milanese di origine scandinava. Tra gli indagati c'à anche Ciro Grillo. Le indagini sono terminate a novembre 2020, la Procura di Tempio Pausania, competente per il territorio della Gallura, sta per tirare le fila: dovrà decide se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione.

Il procuratore Gregorio Capasso e la pm Laura Bassani valutano tutti gli elementi: dalle testimonianze della 19enne presunta vittima e della sua amica, ai sopralluoghi nell'appartamento nella disponibilità di Grillo in Costa Smeralda, fino alle audizioni di varie persone informate dei fatti. Poi perizie, verifiche sui telefonini e gli interrogatori degli indagati, che sono andati avanti anche nei giorni scorsi. Risentiti, su richiesta dei legali, Ciro Grillo e gli altri tre giovani Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria.

Il figlio di Grillo è stato interrogato quindi nuovamente giovedì scorso, quando avrebbe fornito la stessa versione di quasi due anni fa: furono rapporti di gruppo consenzienti, nessuna violenza sessuale.

Su quanto detto dagli indagati agli inquirenti Procura e legali mantengono il massimo riserbo, ma si apprende che sarebbero stati precisati alcuni dettagli della vicenda, comprese in cui sono state scattate foto all'amica della giovane che ha denunciato la presunta violenza da parte dei quattro ragazzi, mentre l'altra ragazza dormiva.

Tra i vari testimoni anche Parvin Tadjik, madre di Ciro. La sera dormiva nell'appartamento accanto a quello in cui si sarebbe consumata la violenza, ma agli inquirenti ha detto di non essersi accorta di niente. Il posto è stato ispezionato, misurate posizione e distanza delle camere da letto. Nei cellulari analizzati sarebbero state trovate tracce della serata, compreso il video citato da Beppe Grillo.

Le reazioni della politica

"Da mamma sono vicina a Beppe. La magistratura è a lavoro. Serve rispetto: no a speculazioni da sciacalli", così ha scritto su Twitter Paola Taverna, senatrice del Movimento 5 stelle. Messaggio di vicinanza anche dall'ex M5s Alessandro Di Battista: "Sei un papà e ti capisco. Spero che tutto si possa chiarire e alla svelta. Immagino siano stati due anni difficilissimi. Coraggio Beppe". Dall'altra parte del fronte, duro l'attacco di Maria Elena Boschi (Iv): "Il video di Grillo è scandaloso. Vergognoso che usi il suo potere mediatico e politico per assolvere il figlio". Così invece il leader della Lega Matteo Salvini: "Da Grillo garantismo a giorni alterni. Il sabato Salvini è colpevole, il lunedì suo figlio è innocente".

Fra le reazioni nel Pd quella su Twitter del presidente Debora Serracchiani: "Non c'è amarezza di padre che tenga. Soprattutto se sei influente, non alzi il velo del sospetto sui giudici e non getti l'ombra della colpa su una ragazza che ha denunciato lo stupro. I magistrati faranno il loro lavoro come stabilisce la legge, che è uguale per tutti" Per Forza Italia ha parlato Maurizio Gasparri: "Beppe Grillo, e con lui tutta la galassia grillina, si scopre garantista nel momento in cui il figlio viene accusato di stupro. Noi ci auguriamo che sia innocente, al padre non andò bene quando fu accusato per omicidio colposo dopo un incidente in cui persero la vita alcune persone. Difende il figlio perché è il padre o perché ha delle certezze?".