Bekaert, Nardella: "Un oltraggio, si cancella il lavoro dei dipendenti"

Il punto sul caso Bekaert: le proposte della Regione, la posizione del Sindaco di Firenze e l'accusa dei sindacati

La Bekaert

La Bekaert

Firenze, 5 maggio 2021 - L'accordo tra le parti del 24 febbraio aveva prolungato fino al 4 maggio l'erogazione di contributi economici a favore dei lavoratori Bekaert. Per questo il 4 maggio era decisivo il risultato del tavolo con il Ministero per il prolungamento degli ammortizzatori sociali fino al prossimo 24 giugno. Il mancato accordo ha sancito le lettere di licenziamento per 113 lavoratori.

"Si cancella il lavoro dei dipendenti. Questo modello è sbagliato" e "noi non intendiamo cedere su Bekaert". Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze della Città metropolitana. "Questa vertenza è innanzitutto difesa della vita e del lavoro di centinaia di persone che vengono abbandonate a sé stesse ed inoltre rappresenta il volto vero di un modello di non sviluppo, quanto piuttosto di ricchezza dissociata dalla responsabilità sociale."

"E' un grande problema europeo e non poche concentrazioni d'impresa approfittano di un'assenza di sanzione e requisizione che andrebbe invece configurata a livello comunitario. "Si prendono in giro e si ridicolizzano le istituzioni - ha concluso Nardella - per massimizzare un profitto che cancella la vita di chi lo ha fatto crescere. Non intendo farmi oltraggiare, quanto piuttosto mettere in campo con le altre istituzioni e i lavoratori un progetto di reindustrializzazione dell'azienda e del territorio. Ringrazio i parlamentari fiorentini e toscani che si sono attivati in questa direzione".

Verificare la fattibilità di progetti che leghino la fabbrica Bekaert  alle acciaierie di Piombino, per "reindustrializzare il sito di Figline" e creare una filiera toscana dell'acciaio: questa la proposta rilanciata da Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, che il 3 maggio ha preso parte al tavolo del Mise sulla vertenza dove non è stato raggiunto l'accordo con l'azienda. La proposta di Giani contiene diverse misure tra cui "il mantenimento per 12 mesi degli incentivi per la ricollocazione dei lavoratori e dell'advisor per studiare eventuali nuove proposte di acquisto, e l'attivazione della verifica delle condizioni ambientali e di sicurezza dell'immobile a Figline".

In cambio, Regione e Governo assicurano "la disponibilità di Invitalia e di Sici a sostenere nuovi investitori, anche entrando nel capitale sociale di nuove realtà produttive". La Regione critica la scelta di Bekaert, che non ha accettato la proroga di sei settimane per la Cig Covid, aprendo così la strada a 113 licenziamenti. "Bekaert - accusa il consigliere delegato al lavoro, Valerio Fabiani - vuole solo licenziare e scappare. Questo è un precedente che non depone bene neppure per gli altri siti della multinazionale in Italia".

"La fuga di Bekaert dalle sue responsabilità nei confronti dei lavoratori e del percorso che era stato individuato in questi mesi è un oltraggio ed una inaccettabile beffa." Inizia così una nota dei parlamentari del Pd Dario Parrini, Caterina Biti, Laura Cantini, Luca Lotti, Alessia Morani, Filippo Sensi e il sindaco di Firenze Dario Nardella. L'accusa nei confronti dell'azienda continua: "Un comportamento irresponsabile che, tuttavia, non può arrestare la battaglia delle istituzioni territoriali, dei sindacati, delle forze politiche e delle lavoratrici e dei lavoratori con le loro famiglie per una reindustrializzazione in un territorio duramente colpito da questo atteggiamento imperdonabile. Chiediamo al governo e alla regione Toscana, così come ai comuni interessati e alle forze sindacali e al tessuto di impresa, di continuare a lavorare con ancora più forza e impegno per scongiurare che la sconsideratezza di Bekaert suoni come la fine industriale di un territorio che ha ancora tanto da dire e da fare a livello industriale, di impresa e di lavoro". 

Un messaggio è stato lanciato anche dal sindacato Fim-Cisl, che il 4 maggio - all'indomani dell'incontro al Mise che ha visto l'indisponibilità dell'azienda a prorogare la Cig Covid, aprendo la strada a 113 licenziamenti - ha organizzato un'assemblea sul piazzale di fronte alla Bekaert di Figline Valdarno . All'assemblea hanno partecipato alcune decine di lavoratori, e una rappresentanza di sindaci del territorio.

 "La Fim-Cisl farà ancora tutto quello che è possibile per i propri iscritti, per i lavoratori, per la vallata. Chi attacca Fim, Uilm e Regione Toscana sono i professionisti della polemica, c'erano prima e ci sono adesso", ha attaccato il sindacato, secondo cui "qualcuno ha sostenuto politicamente, e solo politicamente, che senza l'accordo dello scorso 24 febbraio i licenziamenti non ci sarebbero stati"