Bekaert, gli operai scrivono a Draghi

Lettera aperta dei lavoratori al premier e a Mattarella

Bekaert (foto di repertorio)

Bekaert (foto di repertorio)

Firenze, 17 febbraio 2021 - Una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Mario Draghi, per far ripartire il percorso per la reindustrializzazione della Bekaert di Figline Incisa Valdarno (Firenze), penalizzato dalla crisi di governo. A scriverla il gruppo dei 100 lavoratori della Bekaert e i delegati Fim-Cisl che insieme alla Cisl Firenze-Prato l'hanno inviata ai vertici delle istituzioni italiane.

La nostra storia, ricordano gli operai, è «quella di una multinazionale belga che compra nel 2016 un'azienda italiana, la Pirelli, ne prende il know out, ne prende il mercato e nel giugno del 2018 annuncia la chiusura dell'intero stabilimento e il licenziamento dei 318 lavoratori. Così è stata determinata la fine di un'altra importante realtà industriale italiana». Da allora, continua la lettera «dal presidio in fabbrica sono passati ministri, senatori, onorevoli e sindaci; tutti ci hanno rassicurato e stimolato nel lottare: 'Una soluzione verrà trovata'», quando però «l'obiettivo pareva essere vicino», perché «il Mise aveva preannunciato un appuntamento nel mese di gennaio 2021 per incontrare dei nuovi soggetti in grado di concretizzare una soluzione industriale» «un'improvvisa crisi di Governo ha fatto saltare quell'incontro». «Ora - concludono i lavoratori - non abbiamo più notizie, mentre la multinazionale belga Bekaert non è più disposta a continuare la trattativa per una possibile reindustrializzazione e si rifiuta ad oggi di concedere ulteriori settimane di cassa integrazione».