Chi è Basquiat, genio maledetto dei graffiti. Perché le sue opere valgono oro

Scoperto da Andy Warhol, morì giovane e le sue opere in circolazione sono rarissime

Jean-Michel Basquiat

Jean-Michel Basquiat

Firenze, 9 novembre 2021 - Comprato alla fiera di Arezzo da un rigattiere per pochi euro, quell’acquerello potrebbe valerne milioni. Tutto per un dettaglio non da poco che l’acquirente Adriano Pedersoli ha notato subito: la firma e la sigla di Jean-Michel Basquiat, il ‘genio maledetto’. E non deve sorprendere se le sue opere, rarissime, valgano una pioggia di dollari.

Basquiat non è stato un semplice writer e pittore statunitense, ma uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano. Che è riuscito a portare, insieme a Keith Haring, questo movimento dalle strade metropolitane alle gallerie d’arte. Considerato uno dei più interessanti artisti della seconda metà del Novecento, morì giovanissimo: nel 1988, a soli 27 anni, per overdose. Proprio per questo, Basquiat ha potuto eseguire un numero limitato di opere. Una gran parte appartengono alla collezione dell’imprenditore israeliano Josef Mugrabi, che aveva acquistato diversi lavori di Basquiat dopo averlo conosciuto tramite il grande artista della Pop Art, Andy Warhol, primo estimatore di questo ragazzo di colore, nato a New York da padre haitiano e madre portoricana e sempre rimasto in questa città.

Poco più che bambino, Basquiat era rimasto colpito dai giovani autori dei ‘graffiti’ con cui venivano ricoperti i muri delle periferie di New York, e decise così di unirsi a loro. Oltre che sui muri, inizialmente dipingeva sui materiali di scarto che trovava nelle strade.

A notare il suo talento fu proprio Andy Warhol, che lo fece conoscere nell’ambiente artistico della grande città americana. Era l’inizio degli anni Ottanta quando, per prendere conservabili le sue creazioni,  Basquiat ha dovuto per forza di cose iniziare a dipingere su tela.

Nei suoi quadri si susseguono gli abbozzi di personaggi disperati, con cui voleva ricordare le sue origini, che riportavano alla schiavitù. Si possono inoltre rintracciare riferimenti al jazz, visioni infantili e semplici pittogrammi. I colori li portava sulla tela di getto, spesso strizzandovi sopra i tubetti direttamente.

Nonostante i primi successi, Basquiat proseguì nella sua vita dissoluta, fino a venirne travolto e tragicamente distrutto. La sua prima mostra, che lo consacrò a livello internazionale, avvenne quattro anni dopo la morte, al Whitmey Museum of American Art. Rimane il rimpianto per tutto quello che è andato perduto delle precedenti opere. Ma anche la sorpresa per quelle che possono venire inaspettatamente ritrovate, anche su una bancarella di un mercatino.