I rifiuti ci costano di più. Tari, aumento dell’ 8,6%

Decisione dell’Ato Toscana Centro (65 Comuni con Firenze, Prato e Pistoia). L’area sconta la carenza degli impianti di smaltimento in attesa del nuovo piano

Raccolta rifiuti

Raccolta rifiuti

Firenze, 24 maggio 2022 - L’area della Toscana Centro, il cuore pulsante della produzione industriale e con la maggiore popolazione, si porta dietro il peso della carenza degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti. Non basta una raccolta differenziata in via di miglioramento (sopra il 65 %) per scongiurare l’aumento nelle tasche dei cittadini della Tari. L’Ato (ambito territoriale ottimale) ieri ha dato il via libera a un aumento che può arrivare al tetto dell’8,6 %. I Comuni capoluogo (Firenze, Prato e Pistoia) avranno un aumento che oscilla tra il 6 e il 7 %. Nel 2022 previste entrate tariffarie complessive per circa 368 milioni di euro. Ieri si è svolta l’assemblea che ha visto appunto l’approvazione del Pef (Piano economico e finanziario) per i 58 comuni serviti da Alia e per i 7 comuni serviti da Aer spa.

L’assemblea conferma "la permanenza delle problematicità che hanno caratterizzato gli ultimi anni, durante i quali si è assistito ad una vera e propria rivoluzione nel settore della gestione dei rifiuti a livello nazionale e regionale". Lo scenario parla di criticità evidenti: "Dalla crescita significativa dei costi di gestione del servizio, alla mancata attuazione del modello previsto dalla pianificazione che prevedeva la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione del rifiuto indifferenziato dell’ambito; dalla crescita costante dei prezzi di accesso agli impianti convenzionati o di mercato". E poi c’è "il fisiologico invecchiamento di alcuni impianti di trattamento". Nel corso dell’assemblea, i Comuni hanno sottolineato come sia non più rinviabile l’adozione di un nuovo piano regionale e sia necessario "un maggiore sostegno della Regione Toscana ai Comuni i cui cittadini mostrano elevate performance per la raccolta differenziata".