Firenze, Sos al mondo come nel ’66. "Aiutateci a far rinascere la città"

L’appello del sindaco Nardella: "Un piano internazionale per raccogliere donazioni". Obiettivo: 200 milioni

Nardella illustra il piano "Rinasce Firenze" (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Nardella illustra il piano "Rinasce Firenze" (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 28 maggio 2020 - "Le città d’arte sono le nuove zone rosse d’Italia". Senza giri di parole, il sindaco di Firenze Dario Nardella va dritto all’appello: "Abbiamo bisogno del mondo" dice, mentre lancia la raccolta fondi. Presentando le linee guida del piano Rinasce Firenze, l’inquilino di Palazzo Vecchio con amarezza ammette che la città "è sull’orlo del collasso". La rinascita è una strada obbligata. Nella consapevolezza di aver prosciugato, nei decenni, l’anima vera della città, espellendo dal centro storico i fiorentini ormai privi di servizi essenziali, e consacrando il quadrilatero Unesco al dio turismo – 15 milioni di presenze all’anno – un generatore di ricchezza di cui oggi Firenze è rimasta improvvisamente orfana. Il piano prevede il ripopolamento del centro, ma è quasi una mission impossible. Spaventano i numeri che disegnano la crisi: meno 6 miliardi sull’export, 1,2 sul commercio, uno dal mondo del turismo. Un buio pesto a cui si sommano i 200 milioni di mancate entrate sul bilancio comunale e l’emergenza sociale dei nuovi poveri della pandemia, triplicati nei numeri.

Oggi come nel dopoguerra. "Non basta l’ottica di partito, serve il concorso di tutto il popolo", Nardella fa appello alle parole forti pronunciate dal suo predecessore Mario Fabiani all’indomani della Liberazione, nel 1946, che raccontano di una Firenze "in condizioni disperate". Oggi come dopo l’Alluvione del 1966 c’è "angoscia, disperazione e rabbia". E Firenze, con l’umiltà delle grandi, trova la forza per chiedere aiuto. Lo fa Nardella come lo fece Fabiani chiedendo il sostegno del popolo e il sindaco Piero Bargellini aprendosi al mondo, con la città affogata nella melma di fango e nafta.

"Firenze ha bisogno del mondo perché il mondo ha ancora bisogno di Firenze", Nardella cita Bargellini nel suo discorso nel Salone dei Cinquecento, "un discorso che mai avrei pensato di dover fare", dice. "Da oggi attiveremo una campagna internazionale di ricerca fondi per la rinascita , ispirata alla chiamata alle arti di Carlo Ludovico Ragghianti, all’indomani dell’alluvione del 1966, quando il noto storico dell’arte invitò tutto il mondo ad aiutare Firenze a risollevarsi dichiarando ‘Abbiamo bisogno di tutti’ – dice – Tanti donatori si sono già fatti avanti, molti in forma anonima, segno che c’è grande attenzione verso la nostra città".

Il sindaco ha già in mente i Paesi e le personalità su cui puntare con l’obiettivo di raccogliere almeno 200 milioni, i soldi che mancano in cassa. "Ho chiuso i musei per salvare i servizi, ho minacciato di spegnere le luci per sollecitare il governo", come dire, alle crisi gravi si risponde con con provvedimenti forti, anche al limite. © RIPRODUZIONE RISERVATA