Strangolata con un laccio. Siena, niente fermo per l'omicidio

Annamaria Burrini, 81 anni, viveva in un appartamento di Largo Sassetta. E’ stata trovata distesa sul letto con le scarpe ancora indosso. Affittava camere a studenti e operai

Siena, 29 settembre 2022 - Strangolata. Forse con un laccio o una corda. E’ stata uccisa così Annamaria Burrini, 81 anni, che viveva poco fuori Porta Ovile, in Largo Sassetta, all’ultimo piano di un palazzo a ridosso del centro. Smentito il fermo di una persona che sembrava fosse scattato ieri a tarda notte; dopo un interrogatorio fiume in questura l'uomo sarebbe stato rilasciato. Ma ci sarebbero altri sospettati per il delitto su cui mercoledì hanno indagato fino all’alba la polizia scientifica arrivata da Firenze e il pm Sara Faina. Mancherebbe all’appello un’ingente quantità di denaro che la pensionata teneva in abitazione. 

Il procuratore Nicola Marini, con il questore Pietro Milone nella casa in cui molte stanze erano a soqquadro, compresa la camera dov’era il corpo sul letto, ha confermato subito l’omicidio. Gli interrogatori di amici, conoscenti e persone che vivevano nel condominio sono stati condotti dalla Squadra Mobile senza sosta. Per stringere il cerchio intorno a chi ha tolto la vita alla pensionata che affittava camere a studenti, a stranieri e ad operai. «Mi è stato comunicato che un autista di un’agenzia interinale che lavora per l’azienda – confermava ieri Antonello Pianigiani titolare della omonima ditta di rottamazione – non veniva al lavoro perché doveva restare a disposizione degli inquirenti». Avrebbe dormito in passato in casa della donna. 

I rumori. Non erano quelli di sempre. Di mobili che venivano spostati. Diversi, quasi i passi di un bambino che correva. Soprattutto Anna non rispondeva. Arrivati i vigili del fuoco e forzata la porta tutto è stato chiaro. Il disordine, i segni di un possibile strangolamento che l’autopsia, disposta ieri, dovrà confermare. Non c’era sangue in camera. La pensionata sul letto, vestita. Indossava ancora le scarpe. Gli investigatori hanno controllato gli ingressi del palazzo, se qualcuno poteva entrare dai balconi ma la casa si trova al quarto e ultimo piano. Niente segni di effrazioni, tante le impronte. I risultati degli accertamenti della scientifica saranno sul tavolo della Mobile oggi stesso. 

Una signora elegante, Anna. «Portava i capelli raccolti in chignon, alla moda. Forse anche per l’attività di sarta e stoffe svolta un tempo nel negozio in via Montanini posseduto per anni», racconta Lorenzo Monciatti, titolare del kebab aperto nel fondo di proprietà dell’anziana. «Quando, entrando nell’appartamento per portargli l’affitto, era diventata quasi una nonna, incrociai un uomo pensai che aveva dato corso all’idea di mettersi in casa una persona. Se avesse avuto bisogno, le dissi, io c’ero». E a sua madre, l’artista Vita Di Benedetto, la pensionata ha confessato di essersi arrabbiata perché una donna le aveva rubato gli antichi oggetti d’oro e 900 euro. Era preoccupata, le suggerì di cambiare serratura. Una donna e un uomo: a parlarne anche il dipendente del kebab che lunedì verso le 10 ha visto l’anziana in loro compagnia mentre il giorno del ritrovamento del cadavere un uomo a cui la vittima ha messo a disposizione una stanza era passato da lui a metà pomeriggio chiedendo di Anna.