"Ancora un attimo, per favore", Giovanni Bogani presenta il suo libro a Firenze

Il 5 luglio alle ore 20 in piazza Santa Maria Novella, ingresso libero

La copertina del libro di Giovanni Bogani

La copertina del libro di Giovanni Bogani

Firenze, 5 luglio 2022 - Un libro che è una lunga lettera, un viaggio nei momenti dell'infanzia e della giovinezza, una finestra aperta nella memoria, in cui tutti possono ritrovarsi. Pagine di raro pregio in cui il filo dei ricordi riprendono un dialogo interrotto, e vincono il tempo. C'è tutto questo e molto altro nel libro di Giovanni Bogani 'Ancora un attimo, per favore', che stasera, 5 luglio, alle ore 20 sarà presentato in piazza Santa Maria Novella a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Nell'incontro per 'Le piazze dei libri', l'autore dialogherà con Saverio Tommasi, le letture sono a cura di Chiara Ciofini ed Emanuela Mascherini. Il libro, vincitore del Premio speciale della giuria al concorso letterario nazionale “Città di Cattolica”, è stato a lungo primo in classifica nelle vendite sulla piattaforma ilmiolibro.it. È uno straordinario viaggio nel tempo, nato dalla penna bella e felice di uno dei giornalisti e critici cinematografici più apprezzati della scena nazionale. Dedicato alla madre scomparsa sette anni fa, questa lunga lettera è un dialogo attraverso il quale affiorano scorci di vita quotidiana degli anni ’60 e ’70 del Novecento, quelli dell’infanzia dell’autore, ma anche degli anni ’30 e ’40, gli anni cioè in cui la madre era dolescente.

Ogni capitolo prende le mosse da una parola, un oggetto di vita quotidiana, una immagine, per generare un piccolo film fatto di parole. Si compone così, come recita il sottotitolo del libro, un quadro di “una straordinaria vita qualunque”. "Quando ero piccolo - spiega Bogani - credevo che i libri fossero eterni. Credevo che durassero per sempre. Come quella copia di “Pinocchio”, con la copertina di cartone rigido, che era in casa di mia nonna. Non sapevo che i libri invecchiano e muoiono. Proprio come noi. Niente è eterno, niente è protetto dal dissolversi. L’ho imparato dopo: neanche i pianeti, neanche le stelle. Figurarsi un libro. Però io da piccolo ero ossessionato dal desiderio di fare rimanere le cose. Di non farle morire. E un libro mi sembrava un oggetto perfetto per non fare morire le cose. Ma non c’è niente che resista al tempo. Però avevo chiaro che i libri erano delle sentinelle, dei soldati di terracotta dell’esercito X’ian. Ecco, io volevo fare un libro. Cioè un soldato di terracotta, pronto a custodire i miei ricordi. E alla fine ci sono riuscito". "È il libro che presento ai pochi che ci saranno - spiega Bogani -. Tutti siete in vacanza, in giro, nessuno pensa a passare un’ora in piazza Santa Maria Novella, chissà che caldo che farà. Quindi non mi aspetto tanta gente. Qualcuno però ci sarà. E a quel qualcuno che mi avrà voluto bene, tanto bene da venire lì, in centro a Firenze, vorrei dire questo. Vorrei dire che questo libro, “Ancora un attimo, per favore”, è stato il frutto di un lungo cammino. Un cammino nel quale ho cercato di tornare indietro, alla mia infanzia, alla mia adolescenza. E nel quale ho cercato di immaginare la vita, le emozioni, la giovinezza di mia madre. Mi sono accorto quanto poco resti di una vita. Persino della vita che ti è stata più vicina, quella di tua madre. Restano poche immagini, pochi ricordi. Con quelli devi cercare di accendere una specie di fuoco, un fuoco che ti scaldi. Con quei pochi ricordi iniziali devi prendere all’amo altri ricordi, e poi altri ancora. E alla fine, ti appare un mondo. Il mondo nel quale sei cresciuto". "Alla fine - conclude l'autore- questo libro è diventato lungo, più di cinquecento pagine, ed è diventato pieno. È come se la mia vita fosse una città, e questo libro la sua mappa. E la mia vita è stata, è simile a quella di molti altri. Della mia età, ma non soltanto della mia età. E allora questa mappa ho pensato di condividerla con voi. Quando si scrive un libro, si ha sempre un desiderio inconfessato, segreto: quello di scrivere non una storia, ma la storia che le contenga tutte. Ecco, alla fine la storia più intima della mia vita – la storia di mia madre, e di me che sono suo figlio – e quella più universale, la storia del mondo, il mondo che ho conosciuto, si sono unite. Si sono fuse. E naturalmente, nessuna delle due è altro che un piccolo, minutissimo frammento della storia intera. Non sono riuscito a raccogliere che un milionesimo della storia e della vita di mia madre Giuseppina, e meno ancora della storia degli anni ’70 e ’80, non sono riuscito a disegnare neppure la storia di un quartiere. Però qualcosa ci troverete, ne sono sicuro. È stato bellissimo trovare chi lo ha letto, chi mi ha scritto “anche io ho vissuto questa cosa”, e quell’altra. Questo libro è come una scatola, e dentro c’è il mio mondo. Ve lo affido".Giornalista cinematografico, nato a Firenze nel 1963, Giovanni Bogani è critico cinematografico del Quotidiano Nazionale, collabora con il sito web MYmovies come critico cinematografico, e con la trasmissione Rai “Cinematografo”.

Maurizio Costanzo