Ponte Morandi, un anno fa la tragedia. Un premio ai cani dei vigili del fuoco

Riconoscimento al Nucleo Cinofilo Regionale Toscana

I vigili del fuoco premiati a Camogli (Genova) con i loro cani

I vigili del fuoco premiati a Camogli (Genova) con i loro cani

Firenze, 21 agosto 2019 - Un lavoro grande, grandissimo. E’ quello che ogni giorno compiono i vigili del fuoco. E spesso in questo lavoro così impegnativo e importante sono accompagnati da aiutanti preziosi: i cani. Sabato scorso, 16 agosto, il Nucleo Cinofilo dei Vigili del Fuoco della Toscana ha ricevuto a San Rocco di Camogli (Genova) il premio internazionale “fedeltà del cane”: a un anno dalla tragedia del ponte Morandi, gli organizzatori della manifestazione hanno voluto dare un giusto riconoscimento anche ai cani dei vigili del fuoco che si sono impegnati nelle ricerche in quella drammatica situazione.  Abbiamo intervistato l’ispettore Benedetto Catania, responsabile del Nucleo Cinofilo Regionale Toscana Vigili del fuoco.

Avete ricevuto un riconoscimento significativo per il vostro impegno nella tragedia del ponte Morandi un anno fa. Che cosa ricorda in particolare di quei momenti a Genova?

n ricordo davvero unico, sono tanti anni che faccio il vigile del fuoco, ormai quasi 39. Ho vissuto davvero momenti terribili, uno tra tanti la tragedia della “Moby Prince” senza contare terremoti, incendi e alluvioni. Come Nucleo Cinofilo in questi ultimi anni purtroppo siamo stati molto impegnati: Amatrice, Norcia, Rigopiano Torre Annunziata, Ponte Morandi e in ultimo il crollo all’isola d’Elba. Ma la tragedia di Genova mi ha colpito soprattutto per la complessità e la particolarità dell’intervento. Quando siamo arrivati sembrava tutto surreale, una cosa mai vista nella realtà, paragonabile solo a un film catastrofico. Ma nello stesso tempo ho notato una professionalità da parte di tutti i colleghi che operavano con spirito di sacrificio davvero encomiabile, rischiando veramente la vita in mezzo a quell’ammasso di tondini e cemento armato alla ricerca di persone ancora in vita.

In quella occasione come hanno operato i vostri cani?

Arrivati al Ponte Morandi noi del nucleo della Toscana siamo stati caricati su un nostro elicottero e portati sul greto del Polcevera per permetterci di lavorare con i nostri cani e vi posso assicurare non è stato facile. Situazione veramente pericolosa per i cani che camminando sulle macerie potevano essere infilzati dai tondini spezzati che erano diventate come lance, ma grazie anche a un addestramento continuo sono riusciti a fare fino in fondo il loro lavoro. Abbiamo diviso la zona operativa in 4 sottozone e in ogni zona operavano 2 cani in ricerca per circa 2 ore, quindi 8 cani in contemporanea, dandosi il cambio e garantendo la presenza 24 ore su 24. Anche perché avevamo colleghi che operavano all’interno delle macerie e noi eravamo presenti per ogni evenienza. 43 unità cinofile VVF sono intervenute al Ponte Morandi provenienti da tutta Italia. Con i vostri cani immagino che abbiate un legame speciale: ce ne può parlare? Non speciale ma specialissimo, vivono con noi, fanno parte della famiglia. Quello che fanno lo fanno solo per noi, per farci felici dopo che con l’abbaio ci segnalano la presenza della persona, corrono verso il conduttore per ricevere i complimenti e giocarci insieme. Le mogli e le fidanzate alle volte sono anche un po’ gelose perché dedichiamo più tempo ai cani che a loro. E’ un legame troppo forte.

I vigili del fuoco sono sempre molto sensibili anche nell’aiuto nei confronti degli animali. Capita spesso di vederli impegnati in salvataggi di piccole vite: gattini, cagnolini, ma anche gabbiani e altri animali in difficoltà

Certamente, ci capita e anche molto spesso. Vede per noi salvare una vita è sempre importante e gli animali sono esseri indifesi e non possiamo non aiutarli. Ci caliamo nei pozzi o crepacci con i nostri SAF specialisti in tecniche alpino fluviali per recuperare animali oppure con le autoscale dove liberiamo cani lasciati al sole nei balconi, cosa bruttissima, anzi lasciatemi dire “non prendete un cane se non lo potete tenere”. Ci capita molto spesso di aiutare anche animali come cavalli e mucche in difficoltà: li recuperiamo con i nostri elicotteri. Senza considerare poi l’aiuto agli animali selvatici come i caprioli o altri che rimangono intrappolati nei cancelli o nei reticolati.