13 maggio 1981, l’attentato a Papa Wojtyla

Un tentato omicidio che, 41 anni dopo, resta ancora avvolto nel mistero

L’attentato a Papa Wojtyla

L’attentato a Papa Wojtyla

Firenze, 13 maggio 2022 - Il 13 maggio 1981, alle ore 17 e 17, Papa Giovanni Paolo II fu vittima di un attentato per mano di Mehmet Ali Agca. Il Santo Padre fu gravemente ferito da quel giovane turco, che gli sparò mentre si trovava a bordo della papamobile scoperta, in una piazza San Pietro gremita di fedeli, prima dell’udienza generale.

L’immagine di Papa Giovanni Paolo II che si accasciava tra le braccia di don Stanislao Dziwisz, fece immediatamente il giro del mondo. Il Papa arrivò al policlinico Gemelli in condizioni disperate, l’operazione cui fu sottoposto fu molto lunga, durò quasi cinque ore e mezza. Ricordando l’attentato, che accadde nel giorno in cui cadeva la ricorrenza della Madonna di Fatima, il Papa polacco disse: “Una mano ha sparato, un’altra mano ha deviato la pallottola”. Secondo un disegno celeste, lo stesso Pontefice consacrò il proiettile alla sua protettrice, che si trova incastonato proprio nella corona della  Madonna di Fatima. Ali Agca venne immediatamente individuato e arrestato. Fu rinvenuta anche la pistola che usò per compiere il barbaro attentato, una Browning. Se fu da subito ben chiaro il volto dell’uomo che sparò al Santo Padre, sulla vicenda resiste ancora un’ombra di mistero su dettagli e mandanti. Non è ancora noto infatti chi armò la mano dell’estremista turco.

 

Da parte sua Ali Agca ha fornito negli anni durante i processi varie versioni, spesso divergenti e inverosimili, che fanno ancora oggi, dell’attentato a Karol Wojtyla, un mistero non del tutto risolto, che accadde all’alba del decennio che vide la caduta del Muro di Berlino. Il tentato omicidio di Karol Wojtyla determinò dunque una svolta nella Guerra Fredda. Nel carcere romano di Rebibbia, l’attentatore ricevette, il 27 dicembre 1983, la visita dello stesso Papa Wojtyla, che andò a trovarlo per parlargli, ascoltarlo e perdonarlo. Di quel drammatico giorno resta la maglia del Santo Padre, bianca, insanguinata. Una maglia in cui risultano ben visibili i fori dei proiettili. Una reliquia che è stata raccolta da un’infermiera che era in sala operatoria, Anna Stanghellini, conservata oggi nel quartiere romano di Boccea, nella teca della cappella della chiesa Reginae Mundi delle suore Figlie della Carità. La donna, dopo averla custodita nella propria casa, decise di donarla alle suore nel 2000, proprio nell’anno del Grande Giubileo.

 

Nasce oggi

 

Georges Braque nato il 13 maggio 1882 ad Argenteuil.  Pittore e scultore francese, insieme a Pablo Picasso fondò e fu protagonista del cubismo. Ha detto: “Pochi possono dirsi: “Sono qui”. La gente si cerca nel passato e si vede nel futuro”.

 

Maurizio Costanzo