Almanacco del giorno: 21 gennaio 1871, la capitale è trasferita da Firenze a Roma

Disabitata per due terzi, con orti e vigne al posto dei quartieri e senza i muraglioni del Tevere: ecco come era la città eterna quando fu proclamata Capitale del Regno d’Italia

Roma Capitale

Roma Capitale

Firenze, 21 gennaio 2022 - Era stato Napoleone III a ‘pretendere’ che la capitale d’Italia fosse trasferita da Torino a un’altra città, come prova incontrovertibile della rinuncia italiana a Roma. L’accordo bilaterale italo-francese della ‘Convenzione di settembre’ venne stipulato il 15 settembre del 1864, nella reggia di Fontainebleau. In base a tale patto, il Regno d’Italia si impegnava a non invadere lo Stato pontificio, e da parte sua, l’Impero Francese garantiva il ritiro delle truppe che presidiavano Roma.

Mentre a Napoli venne preferita Firenze – che rimase Capitale dal 3 febbraio 1865 al 3 febbraio 1871 – a Torino non mancarono le rivolte represse nel sangue. In realtà quella del capoluogo toscano era solo una tappa di avvicinamento a Roma, ipotesi mai accantonata. E così, con la caduta di Napoleone III, quando con la sconfitta di Sedan contro le forze prussiane venne meno la protezione che l’Imperatore aveva garantito al Papa, il 20 settembre 1870 le truppe italiane capitanate dal generale Cadorna entrarono nella città di Pio IX attraverso la Breccia di Porta Pia. Con la presa della città, lo Stato della Chiesa venne annesso al Regno d’Italia. La ‘casa dei Papi’, il Quirinale, divenne la reggia dei Savoia, il 27 novembre 1871 si riunì a Montecitorio per la prima volta la Camera dei Deputati e il giorno successivo il Senato a Palazzo Madama. Era il 21 gennaio 1871 quando venne approvata la legge che trasferì la capitale da Firenze a Roma, dichiarata tale il 3 febbraio di quello stesso anno.

In realtà, all’epoca la città era molto diversa da come oggi la conosciamo. Disabitata per due terzi, all’interno delle mura aureliane non c’erano quartieri popolosi ma orti e vigne a perdita d’occhio. Il Colosseo fungeva addirittura da confine alla parte urbanizzata, i muraglioni del Tevere ancora non esistevano e le esondazioni del fiume allagavano periodicamente vicoli e strade. Con l’incoronazione a Capitale, occorrevano edifici per accogliere i ministeri, di cui la città eterna era sfornita, e personale da impiegare negli uffici: ecco perché dal 1870 al 1890 avvenne un’intensa immigrazione, di personale qualificato dal nord e di operai e manovali dal sud, che costruirono interi quartieri, a cominciare dalla zona intorno alla stazione Termini. Ciò dimostra che nel vecchio adagio “una volta qua era tutta campagna” c’è del vero. E anche tanta storia.

Nasce oggi

Uto Ughi nato il 21 gennaio 1944 a Busto Arsizio (Varese). Considerato uno dei massimi esponenti della scuola violinistica italiana, ha detto: “La musica è un linguaggio di fratellanza e l’orchestra è l’embrione della società, perché tutti devono ascoltare anche le voci degli altri”.