Almanacco del giorno: 8 novembre 1895, rivoluzione in medicina. Scoperti i raggi-X

L’invenzione avvenne in modo casuale e il fisico tedesco che ne fu autore non la brevettò mai, devolvendo alla sua università il premio in denaro del Nobel

Il fisico tedesco Röntgen e una delle prime lastre

Il fisico tedesco Röntgen e una delle prime lastre

Firenze, 8 novembre 2021 - L’invenzione destinata a rivoluzionare la diagnostica in medicina, quella dei raggi-X e dunque degli esami radiologici, avvenne per caso. Era la sera dell’8 novembre 1895 quando il tedesco Wilhelm Conrad Röntgen, nel laboratorio di fisica dell’università di Wurzburg, stava conducendo degli esperimenti sul passaggio della corrente elettrica attraverso gas a bassa pressione. Mentre tentava uno di questi esperimenti al buio, si rese conto che un foglio di carta era diventato improvvisamente luminoso per via di raggi invisibili sconosciuti - che definì ‘X’ proprio per questo - capaci di scatenare le proprietà fluorescenti di alcuni elementi.

Queste radiazioni elettromagnetiche che si propagano in linea retta, erano capaci di penetrare attraverso diversi oggetti, il fisico tedesco se ne rese conto testandoli attraverso vari esperimenti. È rimasta celebre la radiografia della mano sinistra della moglie con la fede nuziale. Ad eccezione delle ossa, Röntgen si rese conto in quel momento che anche la pelle, oltre al legno e alla carta, risultava ‘trasparente’ ai raggi. L’esposizione a questo tipo di radiazioni, come si sarebbe capito in seguito, non era però immune da rischi, al giorno d’oggi ridotti al minimo grazie alle moderne tecnologie. In virtù di questa rivoluzionaria invenzione, è stato possibile indagare le strutture interne del corpo umano: oltre alla diagnostica, gli esami radiografici giocano oggi un importante ruolo anche in determinate manovre chirurgiche. La scoperta dei raggi-X, fondamentale per i successivi studi sulla radioattività, valse a Röntgen la laura ad horem in Medicina e il Nobel per la Fisica nel 1901. Quanto al premio in denaro, non lo tenne per sé, bensì lo donò alla sua università. Il fisico tedesco, che ha rappresentato un modello di ricercatore scrupoloso, era amante della verità scientifica quanto della vita semplice. Declinò molti incarichi prestigiosi, non ricercava il successo e non era per nulla attratto dalle varie remunerazioni. Condusse una vita ritirata ed economicamente modesta insieme alla moglie, con la quale, nei cinquant’anni trascorsi insieme, condivise l’amore per le passeggiate nella natura e per la montagna. Dopo anni di sofferenze, la consorte morì, lasciandolo solo e stanco. Quattro anni dopo, a causa di un cancro provocato, molto probabilmente, dai ‘suoi’ stessi raggi, si spense anche lui. Morì povero, perchè non volle mai neanche brevettare la sua scoperta.

Nasce oggi

Paolo Taviani nato l’8 novembre 1931 a San Miniato (Pisa). Insieme al fratello Vittorio ha formato una coppia di registi considerata tra le più importanti della storia del cinema italiano.