L’Almanacco del giorno: 27 luglio 1996, la festa olimpica di Atlanta diventa un incubo

Al Centennial Olympic Park di Atlanta esplode un ordigno, ma l'agente che evitò la strage venne prima definito eroe e poi sospettato di essere il terrorista. La sua storia ha ispirato il film di Clint Eastwood “Richard Jewell”

L'attentato alle Olimpiadi di Atlanta

L'attentato alle Olimpiadi di Atlanta

Firenze, 27 luglio 2021 - Atlanta si era aggiudicata la XXVI Olimpiade battendo Atene, che aspirava all’evento del centenario del 1896.  Un vero primato per la capitale della Georgia, che dal 19 luglio al 4 agosto del 1996 organizzò una Olimpiade in versione gigante, con oltre 10 mila atleti partecipanti. Alla quale, per la prima volta, parteciparono anche diverse ex-repubbliche dell’Urss come nazioni indipendenti. Questa Olimpiade passò però alla storia per essere stata funestata da un attentato: il 27 luglio, definito il giorno più buio per Atlanta, un tubo bomba esplose al Centennial Olympic Park provocando una vittima e 111 feriti. Un bilancio che poteva essere più grave se l’agente di sicurezza Richard Jewell non avesse notato una borsa sospetta sotto una panchina, al centro dell’area olimpica. Dopo aver allertato gli agenti del Georgia Bureau of Investigation, insieme ad altri agenti provvide immediatamente ad evacuare l’area. Tuttavia non c’è stato tempo sufficiente per l’intervento degli artificieri e per disinnescare la bomba, che esplose esattamente 13 minuti dopo.

Ma quello che all’inizio venne dipinto come un eroe che salvò, grazie al suo zelo e alla tempestività del suo intervento, decine di vite evitando una vera e propria strage tra la folla, fu, dopo poche ore, indagato come sospettato dall’FBI. Da quel momento in poi, Richard Jewell subì una ‘gogna mediatica’ senza precedenti, per cui ingaggiò una lunga battaglia legale di risarcimento in difesa della sua onorabilità. Il suo caso indicato come didascalico del cosiddetto “processo mediatico”, è stato trattato anche nel film di Clint Eastwood intitolato appunto “Richard Jewell”, candidato all’Oscar. Nonostante la sua casa sia stata perquisita più volte, e Jewel tenuto sotto stretta sorveglianza 24 ore su 24, e nonostante le minuziosi indagini che si concentrarono sia sui suoi trascorsi che su possibili contatti tra la sua cerchia di conoscenti, che vennero interrogati, non fu trovata alcuna prova a suo carico. E così, nell’ottobre del 1966, Jewel, che di fatto non venne mai formalmente incriminato, fu totalmente scagionato. Ma la battaglia per la sua innocenza e le dure accuse che gli vennero rivolte, finirono per segnarlo per il resto della sua vita

Il colpevole dell’attentato, grazie al suggerimento di testimoni, risultò Eric Robert Rudolph nel 1997.  Il terrorista, sulla lista dei dieci criminali fuggitivi più ricercati degli Stati Uniti, si nascose per anni tra i monti Appalachi prima di essere arrestato nel 2003 nel Nord Carolina e condannato a cinque ergastoli nel 2005, in seguito a una confessione e al patteggiamento con cui ha evitato la pena di morte. Nel 2006, a nome dello Stato della Georgia, il governatore Sonny Perdue ringraziò pubblicamente Jewell per aver salvato la vita a centinaia di persone durante le Olimpiadi di Atlanta. Il riscatto e la coronazione del suo sogno – quella di diventare poliziotto - avvenne appena in tempo, perché l’anno dopo, precisamente, il 29 agosto 2007, Jewell morì per un’insufficienza cardiaca dovute al diabete. Aveva 44 anni.

Nasce oggi

Maria Grazia Cucinotta, nata a Messina il 27 luglio 1968. Attrice, produttrice e regista, ha recitato in serie televisive e numerosi film di successo nazionale e internazionale, tra cui “Il postino’ assieme a Massimo Troisi e nella saga di James Bond ‘007 Il mondo non basta’ al fianco di Pierce Brosnan.