Almanacco del giorno: 22 settembre 1994, muore Gustavo Rol, l’uomo del mistero

È stata una delle figure più controverse del Novecento: predisse a Mussolini la disfatta e la morte, stupì Kennedy, Einstein e Agnelli, era amato da Zeffirelli e Fellini

Gustavo Adolfo Rol

Gustavo Adolfo Rol

Firenze, 22 settembre 2021 - Nei testi che parlano di lui, molto spesso per descriverlo si usa la parola ‘sensitivo’, che vuol dire tutto e niente. Da parte sua Gustavo Adolfo Rol rifiutò sempre ogni definizione. Anzi, lui stesso si interrogava e chiedeva: “Ma, ditemi, chi sono io?”  Una cosa si sa con certezza: è stato uno dei personaggi più controversi del secolo scorso. Un enigma vivente. Persino Ronald Reagan e John Fitzgerald Kennedy vollero incontrarlo. E anche Albert Einstein, che rimase a bocca aperta assistendo ai suoi prodigi.

Era amato e temuto dai grandi del Novecento. Fonte di infiniti consigli per Zeffirelli, suo amico ed estimatore. Federico Fellini non prendeva il caffè la mattina se prima non gli aveva parlato, e Marcello Mastroianni pendeva dalle sue labbra. Rol, nato a Torino nel 1903 da una famiglia agiata, e morto il 22 settembre 1994, era capace di fare diagnosi a vista, senza visita o anamnesi. Era capace di leggere libri chiusi, pagina dopo pagina. E fin qui, nulla di strano. Potevano essere liquidate come cose da mago, da mentalista, da bravo illusionista. Ma le capacità di Rol non si fermavano solo a questo.

Aveva tre lauree, parlava sei lingue, viveva una vita riservata, dedita alla conoscenza e alla ricerca. Abitava in una sorta di casa museo circondato da libri, ed essendo un grande estimatore dell’imperatore francese, aveva cimeli napoleonici ovunque. I suoi prodigi paranormali non solo stupirono l’Italia, ma in un baleno fecero il giro del mondo. In tempo di guerra, era il 1939, Rol venne chiamato alle armi come capitano degli Alpini. Nel 1942 a Benito Mussolini venne riferito che, a Torino, c’era un militare capace di prevedere il futuro. A Rol arrivò una lettera in cui si leggeva: “Gustavo, si parla in Altissimo luogo di te”. Dopo poco si ritrovò al cospetto del Duce, che arrivando subito al dunque gli chiese: “Mi dicono che Voi fate delle previsioni. Come va la guerra? Parlate pure liberamente”. Rol,a quel punto, cercò di barcamenarsi senza essere, almeno all’inizio, troppo diretto. In pratica non osava parlare.

“Non faccio previsioni, sono solo un bravo soldato”, rispose. Ma Benito Mussolini, che voleva una risposta chiara, univoca, e senza troppi giri di parole, lo incalzò: “Vi ho chiesto di riferirmi quello che andate dicendo ad altri. Parlate liberamente. Vi garantisco che non Vi sarà fatto alcun male”. “Duce, per me la guerra è perduta” disse Rol, quando nulla faceva presagire quest’esito.  Mussolini non si accontentò, e chiese ancora: “E il Duce che fine farà?”. La risposta di Rol fu, ancora una volta, premonitrice: “Gli italiani lo allontaneranno nella primavera del 1945 . Mussolini batté un violento pugno sul tavolo e gli disse: “Vedremo! Ora vada”. Ma non finì lì: uscendo, Rol comunicò al colonnello la data esatta del “28 aprile 1945”: e infatti in quel giorno il capo del Fascismo morì. Mussolini poteva farlo uccidere in qualsiasi momento: invece, come raccontò lo stesso Rol, gli salvò la vita per ben tre volte.

Durante la seconda guerra mondiale fu Rol invece a salvare la vita di molte persone durante i rastrellamenti nazisti subito dopo l’8 settembre. Per questo, nel comune di San Secondo di Pinerolo, dove la famiglia possedeva una casa di campagna, nel 2005 gli venne intitolata una piazzetta a titolo commemorativo. In pratica, Rol aveva detto all’ufficiale che quella povera gente era innocente e che pertanto quegli ostaggi dovevano essere liberati. L’ufficiale tedesco a quel punto prima lo guardò in silenzio, poi gli chiese: “E lei come fa a sapere che costoro sono innocenti?”. Gli rispose: “Alla stessa maniera in cui so che cosa contengono armadi e cassetti nella sua casa in Germania”. “Le ricordo che è molto pericoloso prendermi in giro”, ribatté l’ufficiale. Ma Rol ribattè: “Non la prendo in giro, mi metta alla prova se crede”. E infatti gli descrisse, per filo e per segno, tutti gli oggetti riposti nel secondo cassetto, a destra, della scrivania sistemata nello studio della sua casa a Dusseldorf. Gli ostaggi a quel punto furono tutti liberati ed ebbero salva la vita.

Gianni Agnelli vietò all’amministratore delegato della Fiat dell’epoca, Cesare Romiti, di frequentare il salotto di Rol. Ne rimase terrorizzato dopo che aveva raccomandato a un amico comune di non prendere un volo: quell’aereo infatti cadde e l’uomo morì. Romiti però ci andò lo stesso, e di quell’incontro racconterà: “Mi fece scegliere un foglio tra tanti. Era totalmente bianco. Poi ad un certo punto vi apparvero, con la calligrafia di Valletta, scritte che contenevano consigli, oltre che informazioni riservatissime della Fiat, che nessuno poteva conoscere. Se fosse un trucco o un mistero, non l’ho mai capito”.  A Federico Fellini toccò di assistere a più di qualche episodio inquietante. Una volta, a cena finita, in un ristorante, Rol si rimpicciolì dell’altezza di un nano, davanti ai suoi occhi. Per questo, quando lo avvisò accoratamente di abbandonare il progetto al quale stava lavorando, Il Viaggio di Mastorna, il regista venne preso da forti dubbi. La produzione però era già stata avviata, perfino il set già in costruzione. “Non lo fare, accantonalo, almeno per ora. Potrebbe essere l’ultimo film della tua vita. Non chiedermi il perché, ma so che non lo devi fare”. Fellini, impressionato dalle parole di Rol, era sempre meno convinto di continuare quel lavoro. Ma non ancora deciso fino in fondo. A un certo punto si sentì davvero male: venne ricoverato e gli esami clinici accertarono che aveva una massa di tessuti cancerosi nello stomaco. Cominciò a stare meglio dal momento in cui annunciò pubblicamente di rinunciare a quella rielaborazione dell’Inferno dantesco. Un paio di settimane dopo, dagli esami risultò che il tumore era praticamente scomparso.

Si attribuiscono a Rol episodi di bilocazione, si narra fosse in grado di viaggiare nel tempo, guarire a distanza persone ammalate, agire dinamicamente sulla materia, materializzando, smaterializzando e spostando a distanza oggetti. Un prestigiatore in cerca di fama e soldi? Un’accusa senza senso, dal momento che Rol non chiese mai un solo centesimo a nessuno. In cerca di pubblicità? Neppure, visto che faceva una vita ritirata e non gli interessava in alcun modo né la popolarità nè la gloria. Rifiutò sempre di ‘esibirsi’ davanti a giornalisti e scienziati, affermando che i suoi ‘prodigi’ non erano fenomeni ripetibili o eseguibili a comando. Venne anche accusato di aprire la sua casa a una ristretta cerchia - peraltro molto elitaria - di persone. Niente di più falso. Chiunque avesse realmente bisogno di lui, poteva mettersi in contatto in qualunque momento. Il suo numero di casa era sull’elenco pubblico. Ancor prima che squillasse il telefono però, già sapeva chi lo stava chiamando. Ancor prima che l’interlocutore gli raccontasse della sua vita, dimostrava di essere a conoscenza di tutto, del presente e del suo passato. A quel punto, a seconda dei casi, consigliava: “Vada da un medico, si faccia fare una lastra allo stomaco ecc.”. Se rispondeva: “Sì, sono Rol” era segno che aveva capito che il suo intervento sarebbe stato utile. Altrimenti, lasciava l’incombenza di rispondere per lui, e dire che in quel momento non era in casa, al maggiordomo, alla guardarobiera o alla dama di compagnia della moglie. Nulla di strano se non fosse che lui, in casa sua, non aveva mai avuto né maggiordomo nè guardarobiera. E sua moglie mai nessuna dama di compagnia.

Nasce oggi

Andrea Bocelli nato il 22 settembre 1958 a Lajatico, Pisa. Cantante e tenore tra i più famosi e amati al mondo. Ha detto: “C’è musica classica talmente bella da essere popolare e leggera, e c’è musica leggera talmente bella da diventare classica. Quando la musica è bella, è bella e basta”.