Almanacco del giorno: 16 settembre 1977, muore Maria Callas. La Divina

Un mito del canto e della lirica dalla voce ineguagliabile e dall’esistenza tormentata

Maria Callas

Maria Callas

Firenze, 16 settembre 2021 - Maria Callas, la Divina, lasciò questo mondo il 16 settembre 1977. La sua morte, avvenuta nel suo appartamento parigino, è avvolta ancora nel mistero di un ipotetico suicidio. Era adorata dal pubblico di tutto il mondo, ma la sua vita è stata tutt’altro che un sogno.

Registrazioni ormai di culto ci restituiscono in parte ancora il timbro personalissimo e vibrante, la potenza, l’estensione e l’intensità drammatica della sua voce, che le valsero il soprannome di ‘Divina’ sin dagli anni dei suoi esordi. “La sua voce non aveva limiti - ricorderà Franco Zeffirelli con cui lavorò più volte -. Era insieme soprano, mezzosprano e contralto ed ebbe il genio di trasformare questo suo difetto in virtù. Capace di sbalordire a sorpresa, sempre come arrivasse da un altro pianeta”. Maria Anna Cecilia Sofia Kalogeropoulos – questo era il suo vero nome - era nata da genitori di origine greca, ma sulla data precisa regna ancora incertezza. Sui documenti ufficiali, come il passaporto, risultava venuta al mondo il 2 dicembre 1923, l’atto di nascita riportava invece la data del 3, mentre la madre sosteneva di averla messa al mondo il 4 dicembre. Data che la Callas prediligeva perché era il giorno di santa Barbara, la cui personalità combattiva le risultava molto congeniale.

Era nata a New York, dove la famiglia era emigrata. E lì ritornò, pagandosi gli studi facendo la baby sitter in casa di un amico di Toscanini: è grazie a lui che, incantato dalle sue doti vocali, avrà la prima scrittura. Nel 1947, all’Arena di Verona per ‘La Gioconda’ di Ponchielli nasce il rapporto con l’industriale Battista Meneghini, che diverrà suo marito e manager. La carriera della Divina esploderà a Firenze l’anno dopo con ‘Norma’ di Bellini, che poi interpreterà oltre 90 volte. L’aria ‘Casta diva’ sarà per sempre la ‘sua’ aria. Nel ‘49 arriva il trionfo nei ‘Puritani’ di Bellini a La Fenice, grazie a una improvvisa sostituzione. Nel ‘51 venne acclamata alla Scala con ‘I vespri siciliani’ di Verdi e nel ‘56 al Metropolitan con ‘Norma’, mettendo via via in repertorio anche Lucia di Lamermoor, Tosca, Madama Butterfly. Interpretazioni memorabili come quelle di Anna Bolena, La Vestale, Macbeth. Proprio per il suo talento attoriale lavorerà, oltre che con grandi direttori, da Serafin a Karajan, da Giulini a Pretre, anche con grandi registi, da Luchino Visconti in teatro a Pier Paolo Pasolini al cinema per Medea. Sono anni in cui si conquista la fama di prima donna inquieta e imprevedibile sulla scena come nella vita. E proprio la sua esistenza tormentata e passionale la trasformerà in mito.

In America conosce Onassis, che l’aveva invitata col marito a una crociera sul suo ‘Christina’ nel 1959, dove ci sono anche Churchill, il principe di Monaco e gli Agnelli. Scoppia l’amore col ricchissimo armatore, e dopo nemmeno un anno Maria Callas chiede la separazione da Meneghini. Da quel momento però, iniziano dieci anni di passione ma carichi di sofferenze, gelosie, clamorosi litigi, sino a quando lui la lascia per sposare la vedova Kennedy. Dopo una carriera folgorante e costellata di successi, arrivarono dunque le turbolente passioni e gli scandali. Il rapporto difficilissimo con la madre mai recuperato, e poi i tradimenti, infine i problemi di salute: pare che la Callas soffrisse di un disturbo neuromuscolare che spiegava la perdita della sua voce.  Le fragilità finiscono per prendere sempre più il sopravvento sulla Divina, che dopo la scalata al successo internazionale si avvia verso il declino. C’è una tournèe, l’ultima, nel 1973. La più grande cantante del Novecento, la più celebre al mondo decide di ritirarsi a Parigi. Sono gli anni dell’isolamento, forse della depressione. Fino a quell’ultima notte in cui non è stato mai chiarito se la sua incantevole voce si spense per sempre per una morte naturale o dovuta a un eccesso di farmaci.

Dietro la leggenda, un’assoluta certezza: la sua voce più vera e intima, Maria Callas l’aveva sempre affidata a Norma. Tutti i ruoli le erano piaciuti, da Violetta ad Anna Bolena a Medea. “Ma con Norma è diverso – confessò -. Lei è come me sotto molti aspetti. Norma può sembrare molto forte, a volte feroce, ma in realtà è un agnello che ruggisce come un leone. Una donna che si lamenta, che è orgogliosa di mostrare i propri sentimenti e dimostra alla fine che non può essere cattiva o ingiusta in una situazione di cui è fondamentalmente responsabile. Le mie lacrime in Norma erano vere”. Maria Callas, la Divina, la cantante dalla voce fuori dal comune, oltre il palcoscenico era una donna come tante. Apparentemente forte ma dall’anima fragile. Sola e incompresa.

Nasce oggi

Mickey Rourke, nato il 16 settembre 1952 a Schenectady, New York, Stati Uniti. Attore, sceneggiatore ed ex pugile statunitense, star degli anni ’80 e protagonista di pellicole cult che l’hanno reso un sex symbol. Nel film ‘The Wrestler’ (2008) interpreta un lottatore che deve affrontare la fase decadente della sua carriera mentre cerca di recuperare il rapporto con la figlia. Ha dichiarato: “Quando ho letto la storia di The Wrestler sapevo che sarebbe stato doloroso emotivamente e fisicamente. Ma sono felice di averlo fatto, perché è il miglior lavoro della mia carriera”.