MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Almanacco del giorno: 16 gennaio 1605, esce la prima edizione del Don Chisciotte

Considerato il primo romanzo moderno della letteratura occidentale, non arricchì il suo autore, che morirà undici anni dopo lo stesso giorno e anno di Shakespeare

Don Chisciotte e Sancio Panza

Firenze, 16 gennaio 2022 - Quando, a Madrid, venne dato per la prima volta alle stampe il Don Chisciotte della Mancia, destinato a diventare un classico della letteratura non solo spagnola ma mondiale, era il 16 gennaio del 1605. Quello che oggi abbiamo sperimentato nell’epoca  del web tra social e realtà virtuale, quanto cioè sia labile il confine tra realtà e fantasia, Miguel De Cervantes lo aveva illustrato quattrocento e più anni or sono.

Lo ha fatto narrando le avventure di un improvvisato valoroso cavaliere e del suo fedele scudiero Sancio Panza, parlando del male e del bene attraverso avventure di ogni tipo, anche d’amore. Spronando i lettori a credere nei propri sogni, a combattere per i propri ideali, e a continuare a farlo nonostante le sconfitte e le delusioni che si incontrano nel lungo e insidioso cammino della vita. In cui non è detto non si possa anche sbagliare strada, scambiare una cosa per l’altra, sopravvalutare le ‘minacce’, ingaggiare duelli inutili e finire poi per scontrarsi con degli innocui mulini a vento. È per questo che il suo capolavoro, animato da una sublime forza anticipatrice, è considerato il primo romanzo moderno della letteratura occidentale.

Non sono molti gli autori le cui opere o i personaggi partoriti dal loro genio, sono divenuti così popolari da originare aggettivi di uso comune. È il caso di ‘kafkiano’, ‘pirandelliano’, ‘amletico’. E ‘donchisciottesco’, che andrebbe letto come definizione di una persona generosa, forse poco concreta, spavalda al limite dell’assurdo e del ridicolo, ma sempre pronta a balzare in sella per correre in aiuto di chi ha bisogno. Ma forse, addirittura più donchisciottesco del suo personaggio, è stato lo stesso Cervantes, morto, come vuole la tradizione, lo stesso giorno e lo stesso anno di Shakespeare. A differenza del grande Bardo però, che attraverso le sue opere è riuscito ad arricchirsi e raggiungere il successo, lo scrittore spagnolo ebbe un’esistenza avventurosa e tribolata, tra battaglie, prigionie, fughe, accuse e processi. Ferito a Lepanto, in fuga in Italia, prigioniero ad Algeri, servitore di Filippo II che non lo compensò mai davvero: in vita non ebbe né fama né tantomeno ricchezze. Ma non smise mai di battersi per ottenere successo come letterato, e per cercare quell’approvazione del pubblico che arrivò solo dopo la morte.

Nasce oggi

Vittorio Alfieri nato il 16 gennaio 1749 ad Asti. Drammaturgo, poeta, scrittore e autore teatrale, considerato il maggio tragediografo del Settecento. Ha scritto: “Leggere, come io l’intendo, vuol dire profondamente pensare”.