Alla Fondazione Spadolini l'esposizione permanente di opere di artisti toscani

Donata da Vittorio e Deanna Casucci, l'esposizione contiene tra gli altri opere di Venturino Venturi, Lorenzo Bonechi, Egidio Sarri, Filippo De Pisis, Oscar Ghiglia e Aligi Sassu

La presentazione dell'esposizione permanente

La presentazione dell'esposizione permanente

Firenze, 27 novembre 2021- È stata presentata alla Biblioteca della Fondazione Spadolini l’esposizione permanente di opere di artisti toscani donate da Vittorio e Deanna Casucci, contenente tra gli altri opere di Venturino Venturi, Lorenzo Bonechi, Egidio Sarri, Filippo De Pisis, Oscar Ghiglia e Aligi Sassu.

Presenti all'evento la nipote di Venturino Venturi, Lucia Fiaschi, la sovrintendente regionale del Ministero della Cultura Giorgia Muratori, il vice sindaco di Figline Valdarno Enrico Buoncompagni, città di origine dei donatori. In mattinata, l'esposizione è stata visitata dal senatore a vita Prof. Mario Monti, in visita alla Fondazione Spadolini.

«Poche donazioni sono toccanti come quella voluta da Vittorio e Deanna Casucci alla Fondazione Spadolini - commenta Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione -.Si tratta di una donazione “aperta”, nel senso che i donatori sono disposti ad accrescere il numero delle opere donate, di notevole valore, per quanto sarà possibile accoglierle. La Biblioteca Spadolini si arricchisce dunque di una nuova Galleria di arte contemporanea che integra precedenti donazioni, come quella di Giancarlo Caldini, allievo prediletto di Ottone Rosai».

«Mi sono rivolto al mio antico maestro Cosimo Ceccuti - spiega Vittorio Casucci -, con già in mente il destino della mia amata collezione: la Fondazione Spadolini. Ceccuti mi ha accolto con grande amicizia ed oggi vedo coronato il mio sogno: opere d'arte che ho molto amato e che hanno, passo dopo passo, segnato il cammino della mia vita, collocate con molto onore nelle accoglienti stanze di una istituzione che vive oggi alimentandosi di raffinata e vasta cultura, come fu al tempo di Giovanni Spadolini».

Maurizio Costanzo