Premiato il cuore di Maria Sole, è Alfiere della Repubblica

Diciottenne volontaria della Croce Rossa premiata da Mattarella per il suo impegno durante il lockdown. "Al telefono con gli anziani soli, su Tik Tok per invitare i giovani ad aiutare gli altri"

Maria Sole Franceschi è una dei 28 giovani premiati dal Capo di Stato Mattarella

Maria Sole Franceschi è una dei 28 giovani premiati dal Capo di Stato Mattarella

Firenze, 12 maggio 2021 - Fiorentina doc con una grande passione per il volontariato, Maria Sole Franceschi è una dei 28 giovani a cui il Capo di Stato Sergio Mattarella ha conferito l’onoreficenza di “Alfiere della Repubblica”, un premio che viene attribuito a tutti i ragazzi sotto i 18 anni che si sono distinti per l’impegno in attività solidali. La ragazza attualmente studia chimica a Londra, ma nel corso del lockdown ha svolto il servizio di volontariato presso la Croce Rossa di Firenze, impegnandosi sia attraverso la distribuzione di generi alimentari che a supporto di persone in difficoltà, sia promuovendo messaggi di sensibilizzazione attraverso campagne sui social network. Qual è stata la tua reazione, appena hai saputo che eri stata nominata Alfiere? "Me l’ha detto una mia amica dall’Italia mentre ero a lezione. Anche se la mia routine si svolge lontano da Firenze, sono orgogliosa di aver ottenuto questo riconoscimento" Cosa ti ha spinto ad affacciarti al mondo del volontariato? "Sono entrata a far parte della Croce Rossa nel novembre 2019 peché ho sempre avuto la volontà di aiutare gli altri. Lì ho trovato una vera e propria famiglia". Quali attività hai svolto maggiormente con Croce Rossa durante il lockdown? "Ci siamo impegnati soprattutto nella distribuzione dei generi alimentari a coloro che non potevano uscire di casa e abbiamo anche svolto l’attività di centralino, soprattutto per supportare le persone che questo perido l’hanno passato da sole, senza aver nessuno con cui parlare". Che effetto ti ha fatto parlare al telefono con queste persone? "Ho percepito come fossero in difficoltà, soprattutto gli anziani che hanno passato la quarantena da soli. Molti avevano solo bisogno di qualcuno che li ascoltasse, perciò erano soprattutto loro a parlare". Oltre all’attività ’sul campo’ ti sei impegnata anche in una grande campagna informativa sui social network. Come ti è venuta l’idea? "L’idea è venuta ad altri membri dell’associazione, ma tutti abbiamo contribuito. Non potendo andare nelle scuole, l’unico modo per far arrivare dei messaggi ai giovani era attraverso i Social network. Abbiamo utilizzato soprattutto la piattaforma TikTok, pubblicando video semplici ma che potessero avere un grande impatto, in modo da attirare l’attenzione su temi come la donazione del sangue e l’uso corretto delle mascherine, ma anche sul cambiamento climatico e il bullismo. Un video ha ottenuto più di sei milioni di visualizzazioni". Pensi che ci sarà spazio nel tuo futuro per il volontariato? "Malgrado qui a Londra non abbia il modo di praticarlo, sento che il volontariato sarà sempre parte della mia vita. Croce Rossa mi ha fatta crescere e grazie a lei ho imparato che anche un giovane può fare la differenza"