Alessia Piperno arrestata in Iran: la telefonata disperata e quel post "Bella ciao"

I genitori ricevuti alla Farnesina. La 30enne romana: "Vi prego, aiutatemi". La denuncia del padre su Facebook. "Siamo molto preoccupati". La Ue: pronta a fornire sostegno

Roma, 3 ottobre 2022 - Ore di angoscia per Alessia Piperno, 30enne romana arrestata in Iran, il 28 settembre dalle forze di polizia iraniane. L'ambasciata d'Italia a Teheran si è attivata presso le autorità iraniane per verificare la notizia dell'arresto denunciata dal padre di Alessia, Alberto, su Facebook. E in giornata lui e la madre sono stati ricevuti alla Farnesina dal Direttore Generale Italiani all'Estero Luigi Maria Vignali. Ad essi è stata ribadita l'attenzione con cui il Ministero segue la vicenda e assicurata ogni necessaria assistenza consolare nell'auspicio che si faccia rapidamente luce su quanto accaduto e che si risolva il caso.

Tre giorni fa l'ong Amnesty International aveva denunciato l'arresto di nove cittadini stranieri in relazione alle manifestazioni di protesta cominciate in Iran a seguito della morte di una ragazza di 22 anni, Mahsa Amini, fermata dai poliziotti perché avrebbe indossato il velo islamico in modo non corretto.

"Questa ragazza è Alessia Piperno, ed è mia figlia - scrive in un post il padre di Alessia accanto a una foto della giovane -. È una viaggiatrice solitaria, gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli. Si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni paese che ha visitato. Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo 30 compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data".

Alessia Piperno, la trentenne arrestata in Iran (foto dal suo profilo Instagram)
Alessia Piperno, la trentenne arrestata in Iran (foto dal suo profilo Instagram)

"Era contenta, stava aspettando che i suoi amici uscissero dalle loro camere in ostello per andare tutti insieme a festeggiare con un pic nic, dove avrebbe passato la giornata con un amico francese, un polacco e una ragazza iraniana", ha raccontato ancora il padre, titolare della libreria 'Di Libro in Libro', nel quartiere di Colli Albani a Roma. Dalle 12 però il cellulare di Alessia è risultato staccato. La 30enne era in Iran da luglio e stava aspettando di potere rientrare in Pakistan.

"Stamattina arriva una chiamata - spiega poi Alberto Piperno -. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. In Iran. Era stata arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate. Chiedeva aiuto".

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Alessia Piperno (Facebook)
Alessia Piperno (Facebook)

"Ci siamo subito mossi con la Farnesina, abbiamo chiamato l’Ambasciata italiana a Teheran. Ma ancora non sappiamo niente, neanche il motivo della reclusione. Ci dicono che si stanno muovendo…. E noi genitori, e il fratello David, non riusciamo a stare con le mani in mano. Non si può stare fermi quando un figlio ti dice "vi prego, aiutatemi" … Non sono un postatore di foto e non uso quasi mai social ma oggi non ho potuto farne a meno… Voglio che si sappia e che questa notizia raggiunga più persone possibili, magari arrivare a quella giusta che può aiutarci", è infine l'appello disperato del papà della giovane.

"Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene. Siamo in contatto con l'Unità di Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso", ha poi detto all'Ansa Alberto Piperno. "Dopo la telefonata dal carcere di ieri da parte di Alessia, non abbiamo più avuto altre notizie, non l'abbiamo più sentita", ha aggiunto. "E' un momento molto delicato, ci hanno chiesto riservatezza", sono le parole a quotidiano.net di una dipendente della libreria dei genitori di Alessia.

Una fonte Ue ha garantito il sostegno dell'Europa. "Sosteniamo sempre gli Stati membri se richiesto" anche se "la responsabilità primaria dell'assistenza consolare all'estero spetta al Paese del cittadino in questione", ha fatto sapere la fonte. 

Anche Amnesty International è intervenuta su Twitter: "Auspichiamo il massimo impegno della Farnesina per ottenere la scarcerazione di Alessia Piperno, cittadina italiana arrestata quattro giorni fa e attualmente detenuta in Iran".

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La ricostruzione degli ultimi giorni

La 30enne era entrata in Iran con altri turisti. Secondo quanto si apprende, al momento del fermo era con un gruppo di persone fra le quali un polacco, un francese e un altro italiano. Prima di arrivare a Teheran, sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, il gruppo di turisti avrebbe visitato Rasht, la città iraniana a una trentina di chilometri dal mar Caspio, capoluogo della regione di Gilan. Poco meno di una settimana fa la Piperno si sarebbe poi diretta nelle zone del Kurdistan iraniano: con lei ci sarebbero stati il cittadino francese e il polacco mentre l'altro italiano non avrebbe seguito il gruppo e avrebbe lasciato il Paese per raggiungere l'India. La trentenne avrebbe poi fatto ritorno nella capitale, dove, secondo quanto lei stessa ha fatto sapere in una telefonata alla famiglia, sarebbe stata arrestata. Al momento, sempre secondo quanto si apprende, non si conoscerebbe però il luogo in cui si trova la ragazza e lo stesso italiano che era con lei in viaggio avrebbe raccontato di non sentirla da quattro giorni.

Il post "Bella ciao"

"Questa terra mi ha accolto a braccia aperte è vero, non è stato sempre facile, ma dopo due mesi e mezzo mi è entrata dritta, dentro e profonda nel cuore". Così scriveva Alessia Piperno in un post sui social intitolato 'Bella Ciao'. E aggiungeva: "Qui la gente è stufa di essere un burattino, ecco perché migliaia di persone stanno scendendo nelle piazze a protestare". E ancora: "Stanno manifestando per la loro libertà. Donne, uomini, adolescenti e anziani e ognuno di loro, ogni singola persona rischia la propria vita quando va per le strade".

Quindi la conclusione: "In tanti hanno già perso la vita in tanti non vedranno mai quella libertà per cui hanno rischiato e lottato, ma se un giorno questo sarà un Paese libero, è merito di queste persone, di queste ragazze che scendono in piazza e danno fuoco ai loro hijab e a quegli uomini che stanno combattendo per le loro donne". 

In uno degli ultimi post sulla sua pagina Instagram, scritto proprio dall'Iran, Alessia faceva un lungo ragionamento sulla situazione nel Paese spiegando che la "decisione più saggia" sarebbe quella di lasciare il Paese ma - scriveva - "non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai". "E non lo faccio per sfidare la sorte - continuava - ma perché anche io ora sono parte di tutto questo". Successivamente, cinque giorni fa nel giorno del suo trentesimo compleanno, annunciava di aver deciso di andare in Pakistan con il sogno di ricostruire un villaggio.