Agricoltura e tecnologia, in Toscana droni in volo per monitorare i campi coltivati

L’obiettivo è monitorare lo stato delle colture e fare diagnosi precoci in caso di infestazioni

Drone

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Pisa, 13 luglio 2020 - Il primo drone munito di sensori di alta qualità in grado di monitorare lo stato delle colture e di effettuare diagnosi precoci in caso di infestazioni o presenza di malattie, si è alzato in volo pochi giorni fa su un campo di mais. L’iniziativa fa parte del progetto Pit, Progetto Integrato Territoriale, dal titoloDalla fascia pedemontana al  mare’, che vede impegnato in prima linea il Centro di Ricerche Agro-Ambientali ‘Enrico Avanzi’ dell’Università di Pisa, diretto dal professor Marcello Mele.

L’importanza di questo tipo si ausilio, e i benefici che può dare alle colture, lo piega chiaramente il ricercatore Nicola Silvestri: “La gestione dell’azienda agraria – afferma il ricercatore - costringe l'agricoltore a una continua attività di monitoraggio dello stato fitosanitario e nutrizionale delle colture per poter intervenire tempestivamente con trattamenti agronomici appropriati al fine di ridurre l'incidenza delle avversità biotiche e abiotiche e di limitare l'entità degli eventuali danni''. E proprio sotto la responsabilità del ricercatore Nicola Silvestri, un team interdisciplinare è infatti impegnato in una serie di attività sperimentali volte alla valutazione e all'applicazione di dati telerilevati in agricoltura. Il gruppo di ricerca si avvale della collaborazione del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, di cui fanno parte Lorenzo Cotrozzi, Giacomo Lorenzini, Cristina Nali, Elisa Pellegrini e Sabrina Sarrocco e del Centro di Geo-Tecnologie dell’Università degli Studi di Siena cui afferiscono Riccardo Salvini, Altair Pirro, Emanuele Tufarolo, Chiara Lanciano e Claudio Vanneschi. Finanziato dalla Regione Toscana su fondi del Piano di Sviluppo Rurale dell’Ue e coordinato dall’Ente Parco Regionale Migliarino – San Rossore - Massaciuccoli, il progetto ha una durata di due anni e prevede l'utilizzo di droni con voli programmati in relazione allo sviluppo delle colture. ''La gestione dell'azienda agraria costringe l'agricoltore a una continua attività di monitoraggio dello stato fitosanitario e nutrizionale delle colture per poter intervenire tempestivamente con trattamenti agronomici appropriati al fine di ridurre l'incidenza delle avversità biotiche e abiotiche e di limitare l'entità degli eventuali danni'', spiega Nicola Silvestri. 

 

Maurizio Costanzo