Napoleone, l'11 aprile 1814 è il giorno della sua abdicazione

Firmando il trattato di Fontainebleau rinunciò al trono francese e venne esiliato all’isola d’Elba. Ma l’avventura napoleonica non era ancora finita

Napoleone firma il trattato di Fontainebleau (foto web)

Napoleone firma il trattato di Fontainebleau (foto web)

Firenze, 11 aprile 2022 - Nel 1811 Napoleone cominciò a preparare la guerra contro la Russia, senza presentire le difficoltà e i rischi dell’impresa. La Russia si era sganciata dall’alleanza con la Francia, rivendicando una politica economica autonoma e la libertà di commercio. Atteggiandosi a novello Carlo Magno, Napoleone era ansioso di dominare tutta l’Europa.

Tuttavia non aveva valutato che l’imponente esercito di circa 650mila uomini che iniziò le operazioni contro la Russia, agli inizi dell’estate del 1812, non era più la Grande armata compatta del 1805, ma un insieme eterogeneo di forze di cui solo poco più della metà erano francesi. Vi erano polacchi, italiani, tedeschi, svizzeri, per un totale di 20 nazioni e 12 lingue diverse. A questa debolezza si aggiungeva il fatto che le truppe erano equipaggiate solo per una breve campagna. Da parte loro, i russi non si lasciarono agganciare, indietreggiarono facendo terra bruciata alle loro spalle. L’esercito napoleonico a quel punto, abituato a vivere dello sfruttamento dei paesi occupati, incontrò subito difficoltà di approvvigionamento. Solo a 100 km da Mosca i russi accettarono la battaglia e furono sconfitti a Borodino, il 12 settembre. Ma non fu uno scontro decisivo, come non lo fu pochi giorni dopo la conquista di Mosca, presto distrutta da un gravissimo incendio. Il rifiuto dello zar a trattare, e il pericolo di essere tagliato fuori dal resto d’Europa, costrinsero Napoleone a ordinare, a ottobre, la ritirata. Il freddo, il fango, la neve e gli attacchi della cavalleria cosacca trasformarono la ritirata in una rotta. Il passaggio del fiume Beresina, a novembre, riuscì tra enormi difficoltà a prezzo di fortissime perdite. A dicembre a Napoleone restavano poco più di 100mila uomini.

Nel 1813 tutta l’Europa era in armi contro la Francia. I tedeschi preparavano la loro ‘guerra di liberazione’. Si costituì la VI coalizione fra Inghilterra, Russia e Prussia, cui si aggiunse anche l’Austria. La guerra culminò a Lipsia nella battaglia delle nazioni (16-18 ottobre 1813) in cui i francesi vennero definitivamente sconfitti. A essa fece seguito l’avanzata degli alleati nel cuore della Francia: Parigi fu occupata alla fine di marzo del 1814. Firmando il trattato di Fontainebleau, l’11  aprile Napoleone abdicò e i vincitori gli assegnarono il possesso dell’isola d’Elba. Sul trono di Francia tornò invece un Borbone, Luigi XVIII, fratello del re ghigliottinato. Contemporaneamente il Congresso di Vienna avviò la ridefinizione del confini d’Europa. Ma l’avventura napoleonica non era ancora finita.

 

Nasce oggi

Aleandro Baldi nato l’11 aprile 1959 a Greve in Chianti (Firenze). Cantautore e polistrumentista di talento, nella sua carriera costellata di album e brani di successo, spicca nel 1992 la vittoria nella categoria nuove proposte del Festival di Sanremo col brano cantato in coppia con Francesca Alotta ‘Non amarmi’. Nel 1994 primeggiò nella kermesse sanremese nella sezione Campioni col brano ‘Passerà’.