28 novembre 1909, eseguito il brano per pianoforte più difficile di sempre. Ecco qual è

Si tratta del concerto n. 3 di Rachmaninov e secondo molti ha una difficoltà esecutiva titanica e impareggiabile: ecco chi si cimentò in questo brano (quasi) impossibile da suonare

Pianoforte

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Firenze, 28 novembre 2022 - Ci sono stati compositori che hanno creato dei capolavori, gareggiando con altri autori nel creare musiche sempre più belle. Ce ne sono stati altri che invece hanno gareggiato tra loro in virtuosismo, creando, ciascuno a suo modo, il brano più difficile in assoluto da suonare al pianoforte. Si cimentò in quest’impresa Balakirev, che creò il brano ‘Islamej’ del quale ammise lui stesso di non riuscire a padroneggiare tutti i passaggi, nonostante fosse stato proprio lui a comporlo. Maurice Ravel da parte sua compose il trittico ‘Gaspard de la nuit’ con l’intenzione, almeno così si racconta, di comporre un brano che superasse in difficoltà quello di Balakirev. La gara finì qui? No di certo, perché il 28 novembre 1909, durante il suo tour negli Stati Uniti, Sergej Rachmaninov suonò qualcosa che, secondo molti, è impareggiabile quanto alla titanica difficoltà esecutiva: ossia il concerto n. 3 per pianoforte e orchestra, considerato il più difficile, complesso e impegnativo di tutta la storia del repertorio per pianoforte.

Oltre a essere famosa come un’opera magniloquente e un autentico capolavoro di precisione, per molti è un brano che, anche per la sua lunghezza, è di insostenibile difficoltà tecnica. Per gli aspiranti virtuosi è un temutissimo banco di prova, mentre per alcune stelle del pianoforte, come Vladimir Horowitz, è stato soprattutto negli anni trenta un cavallo di battaglia che ne sancì la fama. Essendo tremendamente veloce, più di qualunque altro brano al mondo, prevedendo vengano suonate anche più note al secondo, molti pianisti di fama in passato hanno preferito evitare di suonarlo in pubblico. E per quanto sia un brano molto noto – anche grazie al film Shine del 1996 che racconta di quanto un pianista debba impegnarsi e studiarlo a fondo per cercare di suonarlo al meglio – e pur vantando il numero maggiore in assoluto di incisioni discografiche, e nonostante oggi venga suonato da maestri assoluti del virtuosismo, non è mai entrato a far parte, dopo Horowitz, del repertorio di nessun altro grande pianista del XX secolo. Nasce oggi William Blake nato il 28 novembre 1757 a Soho, Londra. Poeta, pittore e incisore inglese, nelle liriche e nelle sue incisioni il dato sensibile è trasfigurato in visione profetica. Illustrò la Bibbia, Dante, Milton e Shaksespeare. Ha scritto: “Nel tempo della semina impara, in quello del raccolto insegna, d’inverno gioisci”.