Firenze, 25 gennaio 2014 - «Raffaele non è in condizioni psicologiche di sostenere una lunga attesa come quella che si prevede il giorno della sentenza. Per questo quasi sicuramente attenderà a casa, giù in Puglia. E come è evidente non ha alcuna intenzione di scappare».

 

Francesco Sollecito, padre del giovane imputato per l’omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher, dà ampio sfoggio di serenità e sicurezza a sette giorni dalla decisione della corte d’assise d’appello di Firenze che potrebbe condannare suo figlio a 26 anni di carcere e la sua ex fidanzata Amanda Knox a trent’anni. La camera di consiglio guidata dal presidente della corte Alessandro Nencini si aprirà la mattina di giovedì 30 gennaio e andrà di certo avanti per diverse ore, mentre il Palagiustizia di Firenze sarà presidiato da centinaia di giornalisti di tutto il mondo nel solito caravanserraglio che si accompagna a processi tristemente mediatici come è diventato questo sul delitto di Perugia.

 

Ma le dichiarazioni di Sollecito senior non sono casuali, soprattutto alla luce dell’ultima richiesta presentata nella scorsa udienza alla corte dal sostituto procuratore generale Alessandro Crini: in caso di sentenza di condanna, ha detto la pubblica accusa, «la corte accompagni la stessa con l’applicazione di una misura cautelare idonea ad assicurare l’esecuzione della sentenza una volta che sia definitiva».

 

Tradotto: se la Knox è negli States e lì resterà senza realistiche speranze di vederla tornare in Italia, almeno impediamo a Sollecito di proseguire nei suoi viaggetti verso Santo Domingo col rischio che, prima o poi, lì resti definitivamente sottraendosi anch’egli alla giustiza. E quindi, sempre in caso di condanna, a carico di Raffaele la corte potrebbe disporre un divieto di espatrio o anche una misura cautelare più gravosa come gli arresti domiciliari, se non addirittura il carcere per annullare il pericolo di fuga.
Tutte chiacchiere, fa capire Francesco Sollecito. E aggiunge che suo figlio «alla fine di marzo discuterà la tesi per la laurea specialistica in ingegneria informatica a Verona; ha cose ben più importanti cui pensare, altro che scappare...». Raffaele non ci sarà, suo padre forse: «Vorrei esserci almeno al mattino perché la Corte merita considerazione e rispetto così come i familiari di Meredith che dovrebbero assistere alla lettura della sentenza (dovrebbero arrivare il fratello e la sorella, ndr). Anche io sono però reduce da tre processi e quindi non è escluso che possa attendere la sentenza a casa insieme a Raffaele. Decideremo insieme cosa fare».

 


Di un’altra cosa, Francesco Sollecito è certissimo: «Raffaele non ha mai fatto alcuna proposta ad Amanda di sposarlo, sono tutte falsità». La notizia era stata rilanciata da un sito Internet americano che aveva raccolto le dichiarazioni in tal senso di una presunta spasimante del figlio: «Raffaele l’ha conosciuta via Facebook. Quando si trovava già da alcuni nostri parenti negli Usa, Raffaele è andato a trovarla in Idaho ed è poi emerso che era sposata, con una figlia. Gli ha mentito. E non c’è mai stato un rapporto fra loro. Lei e Raffaele si sono conosciuti l’estate scorsa e lei si ricorda tutto dopo nove mesi?».