Fiesole (Firenze), 18 gennaio 2014 - L'hanno trovato in una pozza di sangue. L'ennesima tragedia dovuta alla crisi, che prende corpo in queste ore, lasciandosi alle spalle una lunga scia di sangue. Un ex imprenditore edile fiorentino, classe 1959, si sarebbe sparato un colpo di fucile, letale, alla testa. La morte sarebbe sopraggiunta di lì a poco.

A trovare il suo corpo, accasciato nell'aia della sua casa colonica ormai senza vita, in via di Ontignano, nel comune di Fiesole,  i carabinieri, avvertiti dal 113, e arrivati sul posto intorno alle 18; lì accanto, i militari hanno trovato il fucile e un biglietto con le scuse per i familiari. Ma, oltre a questo,l'uomo ne ha lasciato
un secondo nel qualelancia 'accuse' nei confronti di alcuni personaggi che avrebbero ''portato'' al fallimento la sua ditta, parlando di crediti e debiti, e di alcune banche con cui l'impresa lavorava. 

 

L'uomo era sposato e aveva una figlia di 10 anni. Poco dopo l'arrivo dei militari, sono rientrate a casa anche la compagna e la bambina ,che hanno scoperto così quanto era successo. Secondo quanto si è appreso, l'uomo era titolare di un'impresa che aveva dichiarato fallitmento pochi anni fa. Da quel momento l'ex imprenditore lavorava solo saltuariamente, arrangiandosi facendol’idraulico

 

Dopo il sopralluogo, il magistrato ha disposto la perizia autoptica . Secondo una prima ricostruzione dei fatti fornita dagli inquirent,i potrebbe trattarsi di difficoltà economiche, i gravi problemi legati all'attività dell'imprenditore, a spingerelo al gesto estremo: l'uomo, quasi  54 anni, aveva recentemente messo all'asta i terreni di sua proprietà a Ontignano, sotto la tenuta dei Buonamici, fra Fiesole e Settignano.

 

Prima di compiere il folle gesto, l'uomo ha chiamato il 113, annunciando le sue intenzioni all'operatore, ma riattaccando poi il telefono. Preso il fucile, si sarebbe sparato davanti alla porta d'ingresso, nell'aia della casa colonica in cui viveva con la compagna e la figlia. I carabinieri sono intervenuti sul posto, ma ormai era troppo tardi.  Secondo gli inquirenti, la sua ditta aveva diversi debiti e crediti non riscossi. Increduli e sotto choc amici e conoscenti, e tutta la comunità di Fiesole.