di Claudio Laudanna

 

Massa Carrara, 30 luglio 2013 - Migliorano le condizioni di Salvatore Galdiero. Il muratore 46enne, originario di Napoli, ferito a colpi di pistola domenica mattina da Marco Loiola è ancora ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Carrara, ma le sue condizioni sono considerate stabili. I medici non hanno sciolto la prognosi, ma dal secondo piano del Monoblocco trapela un leggero ottimismo sulle sue possibilità di recupero.

Nell’agguato di via Fosdinovo Salvatore Galdiero è stato raggiunto da sei proiettili sparati da distanza ravvicinata da Loiola che poi, credendolo morto, si è allontanato per andare sul lungomare di Marina di Massa a uccidere la moglie Cristina Biagi e poi suicidarsi. Galdiero è stato colpito da due proiettili alle braccia, due alle gambe e, i più gravi, uno nel petto che gli ha perforato il polmone e uno alla gola. Per sua fortuna tutti e sei i colpi non hanno reciso nessuno organo vitale e sono usciti dal corpo.
 

Intanto già domenica sera sono arrivati in città i familiari di Galdiero, ancora sconvolti per l’agguato. "Salvatore è una persona tranquilla e corretta che non dà fastidio a nessuno. Quella donna la conosceva appena" racconta il fratello, Antonio Galderio, mentre attende di poterlo andare a visitare nel reparto di rianimazione.
 

L’uomo, appena arrivato da Verona assieme alla moglie, non riesce a darsi una spiegazione di quanto è successo e descrive il fratello come una persona riservata e gioviale che non aveva mai avuto problemi. "Viviamo lontani ma ci sentiamo spesso - racconta Antonio Galderio -. Ieri (domenica, ndr) ci eravamo parlati alle 11 e Salvatore mi aveva detto che stava andando a fare un tuffo al mare prima di tornare a casa per pranzo. Per questo ero tranquillo e mai mi sarei immaginato che appena un’ora e mezzo dopo potesse accadere una cosa del genere. A dirmi cosa fosse successo è stata, verso le 16, una nostra zia da Napoli. Non ci volevo credere, mi sembrava impossibile".


Antonio Galdiero esclude poi che il fratello si fosse cacciato in qualche guaio né, tantomeno, che avesse ricevuto delle minacce da Marco Loiola. "Se fosse stato minacciato me lo avrebbe detto - dice Antonio - ma invece non mi ha mai parlato di quest’uomo, né di alcun tipo di problema a Massa. Salvatore era in città da un anno e mezzo, forse due, e pensava solo al suo lavoro. Ogni due settimane tornava a Napoli da sua moglie e dalla sua splendida famiglia. Partiva il venerdì sera e tornava il lunedì mattina. Certo non gli interessava mettersi nei guai".


Antonio Galdiero fa poi luce sui rapporti tra suo fratello e Cristina Biagi, moglie di Loiola e seconda vittima della follia omicida dell’operaio massese.

"Da quello che mi hanno detto - continua ancora il fratello - questa donna la conosceva appena. Semplicemente frequentavano lo stesso bar e qualche volta si scambiavano una battuta, ma niente di più. Lui, d’altronde, è fatto così, è una persona molto gioviale e simpatica e ama scherzare con tutti. Chissà poi cosa si è immaginato Loiola".