LUCCA 9 maggio 2013 - Anche la Lucchesia piange per il tragico incidente al porto di Genova e le sue vittime. In particolare Fornaci di Barga ieri mattina si è risvegliata in un incubo. Nell’elenco dei morti c’è un nome ben noto in Mediavalle, quello di Marco De Candussio, classe 1973, sposato con la fornacina Paola De Carli, padre di Samuele un bimbo di 13 anni e di Valentina, 6 anni, bambina entrata nella famiglia dopo un affidamento. Marco faceva parte del corpo delle capitanerie di porto, ed era una guardia costiera. La sua famiglia ha radici stabili a Fornaci dove lavora la sorella Ilaria titolare del negozio «Afra Hair» in via della Repubblica. Qui vivono anche i genitori, Francesco ed Afra. La famiglia De Candussio proviene dalla ex Jugoslavia. Il padre Francesco, venne a Fornaci per lavorare in quella che allora era chiamata la «metallurgica». E qui la famiglia ha trovato una seconda patria. Di Fornaci è anche la famiglia della moglie Paola De Carli, 37 anni, e qui in tanti conoscevano Marco e conoscono Paola.

Ieri mattina inizialmente si era diffusa la voce che Marco fosse nella lista dei dispersi nella tragedia avvenuta intorno alle 23 di martedì. Tutti hanno sperato che presto arrivassero da Genova buone notizie a riportare il sereno. Invece in tarda mattinata si è scoperta l’amara realtà. La moglie Paola ha potuto consegnare al web poche rassegnate parole: «Difficile accettare la solitudine e la morte». Il nome di Marco De Candussio figurava tra le vittime, la quarta vittima ad essere identificata e coinvolta nel drammatico incidente avvenuto dopo che una nave cargo, la Jolly Nero, ha abbattuto la torre piloti situata sopra al molo Giano, nel porto di Genova. Gli inquirenti sono ancora al lavoro per stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto, forse un’avaria al motore avrebbe impedito alla nave di mantenere la giusta rotta. Tutte ricostruzioni che dovranno trovare conferma nei riscontri degli investigatori. De Candussio è stato per quasi dieci anni alla Guardia Costiera di Lavagna (Genova), di cui cinque come comandante.

Lo scorso anno aveva trasferito la residenza a Savignano sul Rubicone (Cesena) da cui faceva la spola con Genova. Ieri mattina gli amici di Marco e Paola si sono attaccati a Facebook; per vedere se dalle loro pagine poteva arrivare qualche notizia incoraggiante. E invece quello che si poteva leggere erano frasi che ti arrivavno dirette al cuore. Che ti ferivano e ti lasciavano a bocca aperta come un pugno allo stomaco. Paola ieri all’alba scriveva: «Pregate tutti, per piacere». L’ultimo aggiornamento che ha fatto Marco su Facebook, poco prima della tragedia, è stata la pubblicazione di una foto della sua squadra del cuore, il Torino. Uno degli ultimi istanti della sua vita stroncata in maniera così tragica e repentina a soli 40 anni. A commentare e ad interpretare i sentimenti ed i dolore della comunità fornacina è stato ieri l’assessore Giampiero Passini: «Tutta Fornaci è sconvolta da quello che è successo. Paola in casa nostra è una di famiglia, è impossibile descrivere il dolore che ci tocca tutti da vicino. A nome personale, della mia famiglia, ma anche a nome del paese e dell’amministrazione comunale vorrei esprimere la piena solidarietà ai familiari».

Si unisce al cordoglio anche il sindaco di Barga, Marco Bonini: «Quando abbiamo chiamato Paola era al porto per il riconoscimento — ha detto — Adesso tutta la nostra comunità è sconvolta e ci stringiamo attorno alle famiglie che devono sopportare un lutto così tremendo». Anche un’altra delle vittime della tragedia aveva incrociato la sua vita con Fornaci di Barga. Michele Robazza, pilota livornese di 47 anni, ha vissuto a Fornaci fino a una ventina di anni fa. Il padre lavorava alla Kme.