Castelnuovo Magra, 18 marzo 2013 - Ha lanciato la sfida, senza paura, entrando nella casa del delitto. Come nel miglior racconto giallo qualcuno è tornato sul luogo dell’omicidio che ha sconvolto Castelnuovo Magra e l’ha fatto l’altra notte aprendo il cancello della casa degli orrori, senza il timore di essere visto da qualche passante oppure un vicino di casa. Ci sono pochi dubbi sul fatto che l’incursione nella casa del delitto sia opera di un estraneo, una persona diversa dal colpevole dell’orrendo delitto. Difficile pensare a un mitomane oppure a qualcuno che volesse provare un inatteso brivido horror del sabato sera. Chi è entrato, rischiando di essere scoperto, cercava e voleva qualcosa.

Ha scavalcato le barriere e forzato i sigilli che i carabinieri hanno posto dopo aver perlustrato e esaminato nel dettaglio la casa dove giovedì scorso è stata barbaramente uccisa Marisa Morchi. Cosa cercasse in particolare ancora non si sa ma, è chiaro che probabilmente volesse cancellare qualcosa, un indizio che la sua mente contorta ha elaborato in questi giorni e che forse potrebbe incastrarlo o comunque renderlo meno invisibile alle indagini che da giorni gli inquirenti stanno portando avanti.
 

E’ UNA delle ipotesi che i carabinieri seguiranno, insieme alle tante che in un quadro così confuso inevitabilmente emergono ora dopo ora. Ma è chiaro che a questo punto il delitto perde molti dei già labili legami con rapine o tentativi di furto andati falliti per l’improvviso rientro a casa dell’anziana. Un ladro di passaggio non si presenta armato, non perde la testa davanti a una anziana che non può certamente impedirgli la fuga, non la uccide in quel modo barbaro infierendo senza pietà. E sicuramente non torna sui propri passi per accertarsi di non avere lasciato impronte. Chi si è preso il rischio di entrare nella casa sigillata e blindata di via Palvotrisia ancora al centro di accurate indagini aveva uno scopo preciso. Lanciare un messaggio? Una sfida? Pensa di essere imprendibile oppure è completamente invaso dall’istinto omicida da non avere alcuna lucidità ? Qualcuno ha forzato il cancello in ferro dove nei giorni scorsi i vicini hanno posto un mazzo di fiori per ricordare la povera Marisa, è inciampato rompendo un grosso vaso e tagliato i fermi che i carabinieri hanno fissato al portone.

Adesso spetterà ai carabinieri del Ris esaminare il luogo del delitto. Il nucleo speciale dei carabinieri arriverà da Parma, probabilmente già questa mattina. per analizzare la scena del crimine facendo riscontri con l’«habitat» che chimicamente hanno creato dopo il loro ingresso di venerdì scorso. Scopriranno così se ci sono state contaminazioni esterne e se qualcosa è stato tolto oppure aggiunto dall’appartamento dove Marisa Morchi è stata trucidata. Ieri mattina la pattuglia dei carabinieri che è passata da via Palvostrisia per il consueto controllo ha notato i segni del passaggio. Il grosso vaso all’ingresso del giardino rotto e gettato a terra, i nastri forzati sia al cancello che al portone.

Sono arrivati i carabinieri della Spezia insieme al capitano Armando Ago e i colleghi di Sarzana e Castelnuovo coordinati dal capitano Giovanni Di Bella e dal tenente Josè Ghisilieri per cercare di raccogliere ulteriori indizi che vadano a incastrarsi con il puzzle che da giorni stanno mettendo insieme. I militari hanno più volte sentito i familiari della vittima cercando di capire se, anche nel passato, la signora Marisa potesse aver avuto screzi tanto gravi da essere conservati nel tempo prima della drammatica esplosione. Sentiti anche tanti vicini di casa per cogliere anche il minimo dettaglio, una voce, un volto. La casa di via Palvotrisia adesso verrà illuminata a giorno per evitare altre incursioni. I carabinieri hanno chiesto aiuto al sindaco di Castelnuovo Magra, Marzio Favini, per avere la disponibilità della Protezione civile. I volontari installeranno una torre-faro nel retro dell’abitazione che consentirà di controllarla da ogni angolazione.
Massimo Merluzzi