Firenze, 25 maggio 2012 - Nuovo capitolo nel caso Lusi, la presunta gestione "allegra" delle casse del partito della Margherita. Caso nel quale viene coinvolto anche il sindaco Renzi. La segretaria di Lusi, Francesca Fiore, ha consegnato ai pm una chiavetta usb con una serie di fatture. Si tratterebbe di una sorta di "autorizzazione a spendere": i documenti sarebbero tutti intestati a personalità del centrosinistra che ruotavano intorno alla Margherita. Tra questi ci sarebbe anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il cui staff smentisce: "Le fatture in questione non riguardano la campagna elettorale del sindaco".

Dunque Francesca Fiore è andata di pm e ha spiegato la sua versione dei fatti. ''Tutto nasce - dice Fiore - con le europee 2009, quando Lusi mi parlo' della necessità di trattare alcune spese distinguendole dal resto in quanto rimborsi della politica. Verso il 2010 o il 2011 Lusi mi disse che occorreva essere precisi anche nelle imputazioni delle fatture ai vari soggetti autorizzati a spendere, perchè c'era un accordo per suddividere le spese in termini di 60/40. Non ricordo chi aveva il 60 e chi il 40 per cento''.

Fiore poi specifica chi passava per ritirare le fatture. In relazione delle fatture da pagare con bonifico per prestazioni di tipografia, Fiore delinea le persone di riferimento dei vari soggetti politici. ''Per Bindi - spiega - veniva o la segretaria o un certo Paolo; per Bocci veniva il suo assistente Paolo Martellini e a volte forse lo stesso Bocci; per Marini c'è‚ ben poco; per Fioroni me le dava di solito lo stesso Lusi o Giovanni Iannuzzi che mi portava le fatture in busta chiusa; Franceschini non è mai venuto e veniva Giacomelli; per Letta non è mai venuto nè lui nè la sua segretaria, credo se ne occupasse lo stesso Lusi. Quanto a Rutelli le fatture me le dava Lusi; si trattava più che altro di rutelliani, come Milana ed anche Renzi, per il quale veniva un certo Cavini, suo mandatario elettorale".  Quanto ai contanti, si usavano "solo per i regali in occasione delle festività o per qualche compleanno o simili. Si trattava solo di regali che faceva lui. Gli importi erano alti, un po' meno di 10 mila al
mese. Per Natale assai di più - conclude-: solo di enoteca saranno stati 30 mila euro. I destinatari erano politici, specialmente abruzzesi o a lui legati, come Fioroni e Rutelli''.

Proprio su Cavini si è affrettato a specificare lo staff del sindaco Renzi: Bruno Cavini non e' ''mai stato il mandatario elettorale di Renzi, come facilmente riscontrabile da tutti i documenti''. Lo dichiara in una nota Luca Lotti, capo di gabinetto del sindaco di Firenze Matteo Renzi. Lotti spiega che ''dobbiamo essere grati'' alla segretaria di Lusi ''che mette fine a tre mesi di illazioni, polemiche e velate minacce, raccontando quello che da sempre diciamo a proposito dell'asserito, ma in realta' inesistente, finanziamento della Margherita alla campagna elettorale di Matteo Renzi.

Il giorno stesso della pubblicazione della notizia da parte di Franco Bechis su Libero, Cavini aveva gia' spiegato di aver personalmente incontrato lo staff della tesoreria della Margherita per chiedere di poter accedere ai contributi del finanziamento pubblico anche per il territorio fiorentino, come del resto si era fatto piu' volte in passato. Era gia' accaduto nel 2004 per la campagna elettorale amministrativa e per molti convegni che avevamo organizzato, da Vallombrosa a Fiesole. Era del resto normale: i soldi del finanziamento pubblico andavano a iniziative politiche, non alle case dei dirigenti. E il tutto con fatture e bonifici in modo trasparente''.