Perugia, 1 novembre 2011 - SI SONO SPENTI, ormai da tempo, i riflettori davanti al tribunale. Camper, cronisti, microfoni e dirette televisive da tutto il mondo hanno lasciato spazio alla «giostrina» per bambini. Sono passati quattro anni dall’omicidio di Meredith Kercher, giovane studentessa inglese arrivata a Perugia per studiare la lingua italiana. E’ trascorso quasi un mese dall’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Ma la città, ora che il circo mediatico è lontano da piazza Matteotti, non dimentica. Si stringe attorno al dolore della famiglia Kercher, che oggi, nell’atteggiamento composto che l’ha contraddistinta, ricorderà Mez in maniera intima e privata.

I GIOVANI PERUGINI omaggiano la memoria dell’universitaria, assassinata nella notte di Halloween, a modo loro, attraverso la rete. Hanno creato un gruppo sul social network ‘Facebook’, chiedono di «intitolare una via della città a Meredith». In poco meno di un mese l’iniziativa ha ricevuto oltre venti adesioni. «Sarebbe davvero giusto se riuscissero a dedicarle una strada, o anche una scuola o un auditorium», scrive Guido. I commenti sul portale, per ora, non sono molti. Ma arrivano da ogni parte del mondo. Come quello lasciato da Sally. «What a wonderful idea», dice la ragazza.
IL SITO diventa un contenitore di pensieri e progetti. Uno scambio culturale che unisce sullo stesso tavolo migliaia di persone lontane chilometri. Anche «Perugia Attiva» si inserisce nel dibattito. Con un’altra proposta, scritta attraverso un post sul portale: «Ormai le vie si intestano a chiunque, sarebbe un modo sbagliato di ricordarla — si legge su Facebook —. Intanto facciamo in modo che venga intestata una Borsa di Studio all’Università a suo nome poi, più avanti, terminato l’iter giudiziario, magari avviamo un dibattito intelligente su come ricordarla, sempre nel rispetto per la famiglia».
UNA BORSA di studio in memoria della studentessa è più che un’idea. Lo ha promesso e ribadito, a inizio ottobre, il sindaco Wladimiro Boccali. «Meredith era qui, nostra ospite, per studiare e come giovane studentessa vogliamo ricordarla. Onoreremo la sua memoria con l’iniziativa allestita insieme all’Università per stranieri — ha detto —. Il suo ricordo deve occupare un posto speciale, è una martire dei nostri tempi».

ALLE PAROLE del primo cittadino si aggiunge adesso la voce dei ragazzi e l’appello su internet: «Una strada con il nome di Meredith», invocano ancora. Chissà se questo invito riuscirà ad accelerare l’iter burocratico.