Covid, allarme case di riposo. I contagi non si fermano

In quindici giorni 12 morti e 82 positivi nella Rsa di Sesto Fiorentino. Quasi 700 tra ospiti e operatori colpiti in Toscana, Umbria e La Spezia

Morte nelle Rsa

Morte nelle Rsa

Firenze, 29 ottobre 2020 - Sono di nuovo al fronte della guerra contro il Covid-19. Forse solo uno dei fronti ma poco cambia per loro, gli anziani, che sanno di non avere più molte armi per combattere e già hanno affidato a medici, infermieri, operatori sanitari, la loro quotidianità. La pandemia a marzo aveva colto sguarnite le case di riposo, avrebbero dovuto essere trasformate in fortini inespugnabili durante i lunghi mesi tra il lockdown e l’ipotizzato ritorno del virus ma oggi sono ancora le Rsa uno dei punti deboli del sistema di cui il Coronavirus sembra approfittare con facilità. Anche se i fragili ospiti delle residenze sanitarie, certo non sanno cosa sia la movida, negli assembramenti non si sono trovati neppure per caso, viaggi, vacanze, e bus affollati sono solo ricordi che riaffiorano dal contenitore della memoria a lungo termine. Nelle 12 strutture dove è scattato l’allarme i positivi sono quasi 700, ma considerando tutte le case di riposo il numero sale ancora.

Dodici morti in un paio di settimane nella San Giuseppe di Sesto Fiorentino sono l’ultimo segnale che arriva dalle “case” dove i nonni dovrebbero essere protetti. Che sul fronte focolai la preoccupazione maggiore fosse per le Rsa, proprio i luoghi da cui si diffusero i contagi nella fase uno, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani già lo aveva detto due settimane fa. E aveva subito bloccato le visite dei familiari: solo saluti e abbracci virtuali, le voci di figli e nipoti mediati da tablet e telefonini. Come sei mesi fa, forse con quale strumento elettronico in più a disposizione. Era la prima ordinanza che ribadiva, come se non fosse già stato chiarito dalla conta dei morti della prima fase, la necessità di dividere i percorsi e isolare i positivi. Non è bastata e ieri è arrivata la seconda che attiva le strutture per le cure intermedie, in deroga ai requisiti previsti, fino al termine dello stato di emergenza. Niente di più, perchè poco altro si può fare ora che il virus nelle Rsa c’è tornato. La San Giuseppe di Sesto Fiorentino contava solo 2 negativi fra gli 84 ospiti, di cui 12 sono deceduti, ma le altre strutture in Toscana, Liguria e Umbria non sono fuori pericolo.

Alla Rosa Libri di San Greve in Chianti sono risultati positivi 42 ospiti su 48 e 25 operatori sanitari, alle Magnolie nel quartiere Isolotto a Firenze sono 36 su 75 e 16 operatori. Preoccupano anche le situazioni di Villa Amelia a Prato, di Villa Serena a Montaione, Villa Guidotti a Maresca (Pistoia). E della Mazzini alla Spezia dove sono stati contagiati 51 anziani su 72, e di Fontenuovo a Perugia che conta 44 ospiti positivi e 16 operatori. Per il deputato Stefano Mugnai, vicepresidente del gruppo Forza Italia alla Camera, "la Regione Toscana non ha ancora protocolli efficaci anti contagio. Stiamo assistendo tragicamente ai medesimi errori di gestione della prima ondata".