L’aumento delle tasse è un errore che la Toscana non deve fare. Negli ultimi rapporti Irpet sono con chiarezza evidenziati i punti di forza ed i punti di debolezza della nostra economia regionale, che nel 2023 si è caratterizzata per un forte rallentamento dovuto alla instabilità internazionale, all’aumento dei costi energetici, aumento dei tassi di interesse, aumento dell’inflazione, tanto che il Pil nel 2023 si attesta all’1%, di cui lo 0,9% strettamente legato agli investimenti del Pnrr.
Il 2023, rappresenta un punto di svolta, negativo, del trend di crescita dell’economia regionale, ex locomotiva di sviluppo, in conseguenza di un ridimensionamento significativo del potere di acquisto e quindi una riduzione dei consumi interni e da un sostanziale pareggio della bilancia commerciale. In merito a questo ultimo aspetto merita evidenziare come le vendite all’estero – a prezzi costanti – si sono contratte nel secondo trimestre 2023. Se pure ancora in territorio positivo, il rallentamento dell’export è stato netto, passando dal +7.9% del primo trimestre rispetto al primo trimestre 2022 al +1.2% del secondo.A questo dato significativo in termini di riduzione delle esportazioni occorre ricordare la flessione tendenziale della produzione industriale, che nel secondo trimestre del 2023 è entrata in territorio negativo con una flessione sempre più accentuata. Aumentare quindi le tasse in questo contesto recessivo, significa danneggiare la nostra economia, ma soprattutto significa non risolvere il problema dei conti sanitari, che da anni, e non certo per colpa di questo Governo nazionale, sono a dir poco ballerini. Per questo motivo, occorre ricordare come la riforma sanitaria del 2015 non abbia portato ai risultati attesi, a partire dai risparmi finanziari ed oggi la priorità dovrebbe essere, anzichè mettere le mani nelle tasche dei toscani, procedere velocemente e in modo determinato verso una nuova “Governance” del sistema sanitario regionale.
Elena Meini
Capogruppo Lega
Consiglio regionale Toscana