BOLOGNA
Un minuto di rumore per Giulia Cecchettin e per dire basta alla violenza sulle donne si farà anche a Pianoro, alle porte di Bologna, alla Marchesini Group, uno dei gioielli della ‘Packaging Valley’. Valentina Marchesini, manager dell’azienda di famiglia, ha chiara l’idea di "futuro" per la sua impresa: "Un futuro da costruire insieme. Perché – come dice l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei Matteo Zuppi – qui ci può essere un giardino bellissimo, ma se fuori c’è il deserto non serve a niente".
Per questo, l’impegno contro la violenza sulle donne e sull’uguaglianza di genere, con tanti investimenti sul welfare aziendale, è in cima ai pensieri dell’imprenditrice. E oggi, con un giorno di anticipo per avere il massimo della partecipazione, anche Marchesini farà un minuto di rumore, aderendo all’iniziativa di Qn, La Nazione, il Resto del Carlino e Il Giorno, lanciata dall’editoriale della direttrice Agnese Pini: "Nelle otto sedi d’Italia del gruppo, da Gorizia, passando per Pianoro e fino a Latina, alle 13 faremo rumore e abbiamo chiesto a tutti di indossare qualcosa di rosso contro la violenza sulle donne".
L’adesione è arrivata sfogliando il giornale: "Stavo pensando di organizzare qualcosa in occasione del 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne. Un minuto di silenzio – dice Marchesini – mi pareva quasi impossibile in azienda, così quando ho letto dell’idea del rumore, ho pensato: ’Bellissimo, facciamolo’". La speranza, dice Marchesini, "visto che nella nostra azienda c’è molta presenza maschile, è che siano tanti uomini a partecipare. Ma non ci fermiamo qui. Organizziamo corsi ad hoc da anni, investiamo tanto sul welfare e facciamo di tutto per creare un ambiente di lavoro sereno".
Il caso di Giulia Cecchettin ha scosso le coscienze, giusto fare rumore. Per lei e per tutte le vittime di uomini violenti. Ma ci si deve impegnare tutti i giorni – anche in azienda – per mettere a proprio agio donne e uomini. "Il lavoro è vita. E sul posto di lavoro si devono creare relazioni positive. Per questo da noi le porte sono sempre aperte. Se succedesse qualcosa di brutto in azienda, molestie o altro, vorrei saperlo. L’ascolto è fondamentale, non a caso a chi ha ruoli di responsabilità lo dico sempre: vi affido ciò che mi è più caro, cioè le persone. Il posto di lavoro è anche un luogo di comunità", conclude Marchesini.
ros. carb.