I poli cambiano E i laici dove sono finiti?

Il compromesso storico sembra essere sulla via del tramonto, con la segretaria dem Elly Schlein che tenta un'Opa ostile sul Movimento 5S e "Donna" Meloni che crea un partito conservatore-sociale. I laici rischiano di perdere identità e presenza in parlamento. Una "costola" della Fondazione Einaudi sta lavorando per rappresentare un centro politico ricco di voti.

inizio della fine del grande equivoco detto anche compromesso storico, ovvero il tentativo di sostituire le identità democristiana e comunista con questo Partito democratico, sembrerebbe sulla via del tramonto avendo esaurito quella forza propulsiva e propositiva necessaria per rimanere alla guida del Paese.

Del resto, la segretaria dem Elly Schlein da una parte che piano piano si libera della presenza cattolica e dei laici moderati all’interno del Pd e “Donna” Meloni dall’altra che, neanche tanto piano piano, crea il primo vero partito conservatore-sociale (italiano), sono a mio avviso le novità dello scenario politico italiano.

Alla Schlein va dato atto di aver messo in atto un’Opa ostile sul Movimento 5S ovvero l’unica diessina in grado di riprendersi i voti intercettati da questo movimento transeunte.

E i laici che cosa fanno? Invece di approfittare di questa unica e grossa opportunità che la storia recente mette loro a disposizione, fanno le bizze rischiando di perdere definitivamente identità e presenza in parlamento. I grandi Pannella, Zanone con le loro intuizioni ed insegnamenti, dove sono andati a finire? A mio avviso esiste un centro politico ricco di voti che non riesce ad emergere e a farsi rappresentare degnamente. Numerosi sono stati i tentativi e gli esperimenti in questi anni che però non hanno portato a solide radici di appartenenza. Esponenti di cultura liberale e repubblicana, attraverso una “costola” dell’autorevole fondazione “Luigi Einaudi” di Roma, stanno lavorando per visualizzare una propria rappresentanza politica in vista delle prossime consultazioni amministrative ed europee.

Carlo Gattai

già consigliere liberale

della Regione Toscana