
Tra la gente, con il popolo, che è uno dei sensi dell’enorme lascito artistico qual è quello di Nannarella, Anna Magnani. Ed è qui che torna un’altra grande dell’interpretazione, Monica Guerritore, alla gente, tra la gente, che le è testimone di un percorso, quello che condurrà alla produzione del film Anna-Una voce umana. Tappa pistoiese domani a Villa Stonorov (alle 21.30), sede della Fondazione Jorio Vivarelli, per il tour di conferenze spettacolo che raccontano la nascita del film attraverso – elemento di assoluta novità – letture pubbliche. Sarà nell’anfiteatro esterno che il pubblico conoscerà la fattura di questo progetto cinematografico, opera prima per Guerritore in veste di regista, che vedrà prossimamente la luce con la produzione della società LuminaMgr della stessa attrice presieduta da Roberto Zaccaria. Nella sede di Villa Stonorov l’associazione Amici del Vallecorsi per il teatro, che organizza la serata, consegnerà a Guerritore un premio per l’eccellenza e l’originalità del suo fare arte.
Com’è nata l’idea di coinvolgere il pubblico e che accoglienza ha avuto il progetto finora? "L’intenzione è considerare il pubblico come fosse un focus group, proponendo letture tecniche di sceneggiatura, di scrittura del film. È come se la gente fosse all’interno del lavoro di preparazione. Un’attrice così popolare, amata e sentita come Anna Magnani riceve subito un riscontro forte. Così è già accaduto a Firenze e a Roma".
Più volte ha ribadito l’esistenza di un ‘vuoto da riempire’ a proposito della Magnani. A cosa è dovuto questo silenzio? "Anna Magnani era un’attrice molto forte, che veniva dal teatro e imponeva la sua grandezza e il suo talento nei suoi personaggi. Dopo di lei nessun altro. Perché il cinema dopo il suo Oscar è cambiato, i registi hanno cominciato a essere anche autori, ad affidarsi a volti presi dalla strada, il professionismo è sparito dagli schermi. Lei studiava per dare forma ai suoi personaggi e il vuoto di cui parlo è questo: quello dell’artista che crea la sua opera".
Ci sono tratti artistici e umani della Magnani che sente un po’ anche suoi?
"Sì. Penso a quella prepotenza che ho sviluppato nel tempo e che come me sviluppano tutte quelle donne che vogliono mantenere la propria identità e mettere nel mondo il proprio talento. Nascono aggressività e prepotenza. Ma è per difendersi, per dire ‘accettate il mio punto di vista’. Se ciò accade a un uomo, questo è carattere; se a una donna, lei ha un cattivo carattere".
A settembre il cinquantesimo della morte dell’attrice: cosa accadrà?
"Stiamo costruendo qualcosa che fa il paio col coinvolgimento del pubblico nel sostenere il film. Nel mondo non esiste un film su Anna. Non mi fermo davanti a una mancanza di soldi: questo film posso farlo, ma non voglio avere restrizione né accettare compromessi. Il film deve essere fatto bene e se servirà sostegno economico lo chiederò a chi ama il cinema e ama la Magnani".
Linda Meoni