L’appello disperato del padre della studentessa non vedente non resterà inascoltato. I vertici di Siena Jazz, l’accademia musicale frequentata dalla ragazza, hanno deciso di attivarsi per risolvere il problema. "Non ero a conoscenza di questa situazione – fa sapere il presidente Vito Di Cioccio –. Mi attiverò anche personalmente per aiutare la nostra studentessa. Dobbiamo però auspicare che sia soprattutto la città di Siena a rimuovere certe barriere". Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore amministrativo Mauro Cianti, che spiega: "Siena Jazz ha un responsabile, che cura la sistemazione dei nostri studenti. Provvederemo a sottoporgli il caso di questa ragazza. E’ nostra premura infatti capire come dare una mano e risolvere il problema".
Solidarietà anche da Palazzo pubblico, dove tuttavia spiegano di avere pochi margini di manovra: "Per gli alloggi popolari ci sono graduatorie ormai formate da tempo. Il problema degli affitti a Siena è dovuto al fatto che si è ridotto il numero complessivo di abitazioni destinate a studenti e lavoratori. L’amministrazione comunale esprime comunque vicinanza a questa ragazza, che vuole solo poter studiare nella nostra città". Severo invece il giudizio di Massimo Vita, presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Siena: "Non è tollerabile che alcune persone macchino l’immagine della nostra città con questi atteggiamenti – tuona –. Come Unione Ciechi è in corso un ragionamento con la Regione per togliere la barriera dell’Isee dagli studentati pubblici. L’Isee può infatti avere senso per definire le tariffe da corrispondere, non certo come presupposto per l’ingresso nella struttura". E infine: "Spero che la città dia una risposta forte. Certi atteggiamenti sono individuali e Siena non è una realtà insensibile".
Cristina Belvedere