Dopo 40 anni, metti una sera a cena i ragazzi della "Don Milani" di Pistoia

Gli allievi della scuola elementare si sono ritrovati a cena ed è scattata la magia del ricordo dolcissimo

I bambini di un tempo si sono trasformati in adulti nostalgici dei bei tempi andati

I bambini di un tempo si sono trasformati in adulti nostalgici dei bei tempi andati

Pistoia, 26 maggio 2022 - Per un attimo, solo per un attimo infinito, socchiudete gli occhi e smettete di pensare. O meglio: restate con le palpebre abbassate, assorti, con in sottofondo la sublime colonna sonora di “Metti una sera a cena”, dal genio del maestro Morricone. Niente a che vedere con il tema della pièce teatrale prima e del lungometraggio poi di Patroni Griffi. Una melodia che serva a rispolverare i ricordi più belli, inumiditi da qualche lacrima di nostalgia.

E allora, metti una sera a cena dopo oltre quarant’anni: tanti visi allegri e un pizzico di malinconia, molte pacche sulle spalle ma pochi abbracci e baci ché siamo in pandemia e allora è meglio non esagerare. I ragazzi della prima elementare alla “Don Milani” nel 1976 si sono ritrovati al Circolo delle Fornaci con le tre maestre Domenica Baiocchi, Lisa Bolcioni e Daniela Butelli. Una pizza per rivedersi dopo tanto tempo e rammentare, se possibile, l’aneddotica di quel primo anno di studi nei locali di Piazza San Francesco, posti tra l’omonima chiesa e l’allora sede del Copit, il servizio di trasporto urbano.

Un’emozione forte per Martin Horn, Claudio Bechi, Chiara Peri, Loredana Militello, Antonina Furia detta Antonella, Francesco Imerti, Alberto Nanni, Luca Giusti, Davide Procopio, Andrea Bolognini, Marzio Luchetti, Enrico Cherubini oggi presidente del Circolo, che ha fatto gli onori di casa, Micaela Grazzini, Deborah Sabatini, Elena Caramelli e Salvatore D’Amico. Assenti, perché fuori sede o per impegni familiari, ergo giustificati, Simone Paoli, Chiara Vidotto, Sergio Di Pasquale, Paola De Pasquale, Simona Caponetto e Lucia Cecchi.

Allora compagni di banco, qualcuno già conosciutosi alle scuole materne, qualche altro che ha compiuto addirittura il percorso scolastico assieme, tra prima e dopo, fra medie inferiori e Liceo. Oggi, con un po’ meno capelli e quelli restanti imbiancati dalle esperienze, qualche ruga in più ma il medesimo entusiasmo: chi avvocato chi medico, chi infermiera e commerciante, vigile e carabiniere forestale, maresciallo dell’Esercito, psicologo e tanto altro ancora.

Una serata all’insegna dei ricordi e della spensieratezza, da ripetere magari non facendo trascorrere troppo tempo. Perché il tempo corre, va di fretta, non si ferma a celebrare alcuno, grande o piccolo che sia. Il tempo, però, se saputo vivere come in questa circostanza consente delle emozioni, forti intense piacevolissime, che lasciano dentro tracce indelebili. La gioventù si può conservare nel cuore e nella testa, per sempre. E sulle note di Morricone, potete riaprire gli occhi e concentrare lo sguardo sull’orizzonte: la poesia della classe ritrovata sta tutta qui. E là. Ed è infinita.

Gianluca Barni