Covid, nessun morto tra gli under 30. Gli ottantenni toscani i più colpiti

L’analisi dei numeri dell’Agenzia regionale di sanità sui decessi tra marzo e novembre dovuti al coronavirus

Covid (Foto d'archivio Imagoeconomica)

Covid (Foto d'archivio Imagoeconomica)

Firenze, 30 novembre 2020 - Dai dati ufficiali della Regione emerge che in Toscana non c’è stato nessun morto sotto i trenta anni, che la media età dei morti è di 87,8 anni, che il 45 % dei decessi ha riguardato la fascia di età tra 81 e 90 anni. La maggior parte dei morti soffriva di patologie correlate. E in particolare: malattie cardiovascolari 52,1%, altre patologie 20,1%, diabete mellito 18,5%, malattie respiratorie croniche 16,3%, malattie renali 12,5 %, malattie croniche neurologiche 10,2%, tumori attivi 9,5%, altre malattie metaboliche 6,7%. E ancora ipertensione 5,5%, obesità 4,1%, Hiv 1,9%, malattie epatiche 1,0% e malattia tiroidea 0,8%. Su 2.121 deceduti solo 23 non avevano patologie pregresse e/o concomitanti. I dati sono stati forniti dall’assessorato toscano alla Sanità su elaborazione dell’Agenzia regionale di sanità in risposta ad un’interrogazione del consigliere regionale di Forza Italia Marco Stella.  

La fascia di età più colpita con 959 decessi è quella tra gli 81 e i 90 anni seguita da quella tra 71 e 80 anni con 493 casi di morte. Tra gli ultranovantenni sono morti in 429. Più le persone sono giovani meno il virus uccide: tra 61 e 70 anni 163 casi, tra 51 e 60 anni 57 morti, tra 30 e 50 anni 20 decessi. La maggior parte dei decessi è avvenuto in ospedale con 1114 morti, nbelle residenze sanitarie assistenziali si sono registrati ufficialmente 311 decessi. I dati ’parlano’ e devono essere un riferimento per orientare le politiche di intervento. Quindi emerge con fin troppa chiarezza che gli anziani sono da iper tutelare siano che siano a casa o che siani ospiti in Rsa. Le residenze per anziani sono da blindare, devono essere costantemente sotto i riflettori dei controlli e dell’assistenza medica, le malattie croniche sono da seguire e curare senza interruzioni. E ancora la popolazione in età lavorativa è in minoranza colpita e i giovani sono già ‘vaccinati’ per loro costituzione.  

Luigi Caroppo