Legalità e dialogo

Il commento

Firenze, 12 aprile 2018 - Guardarsi in faccia mettendo da parte lo smartphone, parlarsi cercando il dialogo, rispettarsi nella diversità, provare a dare voce alle emozioni. Così abbiamo auspicato per i nostri ragazzi, per le generazioni che verrano, per i nuovi cittadini consapevoli di scegliere con il messaggio forte e autorevole sulle ‘Lezioni di vita’ che il nostro giornale ha lanciato nei giorni scorsi.

La scuola protagonista. Una scuola che forma, sollecita, coinvolge in un progetto innovativo. Imparare ad essere se stessi mettendo in un angolo la violenza. Quella degli odiatori sui social e in classe, capaci solo di generare la crudeltà del bullismo che sappiamo quali pesanti conseguenze abbia avuto nella vita di tanti giovani offesi e vessati. Il messaggio in bottiglia è stato raccolto già tra le onde della nostra inchiesta e adesso trova anche forma e possibile trasformazione.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare per istituire un’ora di lezione settimanale di Educazione alla cittadinanza. Si studia cosa vuol dire legalità e diritti umani non solo le fondamentali carte costituzionali. Con voto in pagella per un coinvolgimento vero, senza se e senza ma. «Dobbiamo lavorare a costruire dei buoni cittadini a partire dai banchi di scuola» sottolinea Nardella. Bene. Tutto si integra e si interseca con le nostre ‘Lezioni di vita’ per far irrobustire le spalle e l’anima dei nostri giovani. Davanti a loro gli insegnanti che chiedono a gran voce rispetto e tutela come dimostra la petizione lanciata dai docenti sul web e che ha raccolto oltre 50mila firme. La mobilitazione, tra proposte di legge e sos, va letta positivamente. La scuola può cambiare non con una nuova riforma, l’ennesima, ma con la partecipazione di tutti, coscienti che lì si inizia a raccogliere quanto seminato. Anche in famiglia.