Oltre l’orgoglio fatti concreti per l’istruzione

La formazione dei giovani

La lavagna elettronica multimediale (Lim) in un’aula

La lavagna elettronica multimediale (Lim) in un’aula

Firenze, 15 gennaio 2023 - La lettera della mamma finlandese che ha preso i bagagli, ha lasciato la Sicilia ed è tornata in patria con la famiglia criticando il modello scolastico italiano deve essere da una parte uno stimolo a ritrovare l’orgoglio sulla qualità della formazione del Belpaese e dall’altra una sollecitazione a rendere la nostra istruzione adeguata alle sfide del terzo millennio. Il ministro Valditara e molti docenti, in particolare di Siracusa dove viveva la famiglia finlandese con i figli iscritti alle nostre classi, hanno difeso il livello di istruzione offerto. Al di là di stare sei ore sempre seduti di fronte alla maestra o al prof, di non interagire tra coetanei e di non fare adeguato movimento.

Hanno fatto bene, alzando la bandiera tricolore dell’orgoglio e rivendicando i risultati dei nostri ragazzi. Non bisogna però solo giocare in difesa ma contrattaccare. E riflettere su come farlo. Con i fatti. Allora le cose da fare sono molte.

Primo: adeguare gli stipendi dei docenti, dalla scuola dell’infanzia alle superiori alla responsabilità che hanno attuando però anche una verifica sui risultati ottenuti dalle scuole (e non può essere il sistema Invalsi che ci dà una risposta a tal proposito).

Secondo: bisogna dotare le scuole di strutture adeguate e di strumentazioni che siano un pieno supporto alla formazione. Siete entrati in un laboratorio di chimica di una scuola? Avete visto i sistemi informatici che dovrebbero insegnare la transizione digitale? Da mettersi le mani nei capelli e solidarizzare con chi deve insegnare tanto sono vetuste le apparecchiature. E quante sono le lavagne moderne (le Lim) che sono arrivate nelle nostre scuole primarie grazie alla raccolta punti con la spesa nei supermercati? Tantissime. Allora vuol dire che qualcosa non va.

Gonfiamo il petto dell’orgoglio di fronte alla lettera, ma poi mettiamo mano a provvedimenti concreti per rendere le nostre scuole efficienti. Altrimenti perdiamo. E in ballo c’è il futuro dei nostri giovani.