Firenze, 6 novembre 2022 - La Toscana ha tre sottosegretari nell’esecutivo Meloni (nessun ministro). Un po’ poco. E una pattuglia di parlamentari: senatori e deputati hanno promesso fedeltà alla causa, al di là del senso di appartenenza: legame forte col territorio per portare a casa il risultato. Quale? La Toscana ha bisogno di grande attenzione. Lo merita. Non c’è spazio per polemiche e battaglie di parte. La Regione ha necessità incredibile di infrastrutture: strade, sistema aeroportuale, ferrovie. La Toscana deve fare tutti gli anni i conti con i numeri del bilancio sanitario che non tornano. C’è poi il mondo delle imprese, Pmi prima di tutto, alle prese con le materie prime che scarseggiano e costano care e il peso dell’energia (10mila aziende rischiano). Tutto ciò per dire che chi è a Roma, non solo sottosegretari e parlamentari toscani, deve guardare a questa regione con la massina determinazione perché se riparte il sistema economico-sociale in Toscana tutto il paese ne beneficia. E’ l’ora dei fatti. C’è il Pnrr ma ci sono anche progetti fermi da sbloccare e fondi da erogare. La svolta si misura così. E basta.