L’ozio del popolo del reddito di cittadinanza

Le stime parlano di un 15 per cento di persone, riceventi il sussidio, che hanno trovato un’occupazione

Reddito di cittadinanza

Lucidi Ufficio collocamento e reddito di cittadinanza. (generiche) Luca Castellani/Fotocastellani

Firenze, 6 giugno 2021 - Ci si può permettere l’ozio del popolo del reddito di cittadinanza? E’ stato ritenuto pilastro sociale dal Movimento Cinque stelle che lo ha trasformato in obiettivo primario da quando è al governo, da difendere, con le unghie e con i denti, fin tanto che resta nell’esecutivo.

Le stime parlano di un 15 per cento di persone, riceventi il sussidio, che hanno trovato un’occupazione. Un lavoro che gli cambia la vita? Macché. "Lavoretti molto precari e di breve durata", ha detto in una recente partecipazione a La7 il sindaco di Firenze Dario Nardella.

E ha citato uno studio della Camera di commercio fiorentina che diceva che il 40 per cento delle imprese non trovava personale per i profili specialistici di cui necessitava. C’è qualcosa che non va. Nardella ha ribadito più volte che i soldi che vengono investiti nel reddito di cittadinanza dovrebbero essere indirizzati a "politiche attive del lavoro" (formazione professionale "senza rinunciare a forme di sostengo sociale alla povertà").

E i sindacati? Il neosegretario della Cisl toscana Ciro Recce ha detto a La Nazione: "Il reddito di cittadinanza doveva avere due gambe, da un lato ammortizzatore sociale, dall’altro preparazione e reinserimento lavorativo: la seconda non si è vista; senza è solo un sussidio sociale, pure giusto se non si ha di che vivere, ma non c’entra nulla con le politiche per il lavoro".

Il caso del reddito di cittadinanza che non si integra nel mercato del lavoro è tornato d’attualità ora che non si trovano in Toscana come in Umbria e come in Liguria i lavoratori stagionali. La causa? Molti godono del reddito di cittadinanza e preferiscono stare alla finestra ad aspettare una proposta di lavoro che forse un giorno arriverà invece che rimboccarsi le maniche e provare a salire sull’ascensore del merito e della fatica. Oppure, come dice la sociologa Francesca Coin su ’Internazionale’ bisognerebbe avere coraggio e distinguere sostegno da lavoro: "Il reddito di cittadinanza? Lo scopo è rendere liberi da vincoli del mercato e garantire un’esistenza dignitosa da società umana".